Monasterace: un “Archeo Immersion” nell'antica Kaulonìa (VIDEO)

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images Monasterace: un “Archeo Immersion” nell'antica Kaulonìa (VIDEO)

  27 giugno 2021 23:20

Una giornata caldissima, un mare che riproduce una piscina naturale, con acqua tiepida che invita tanti bagnanti a popolare le spiagge e a rilassarsi, nell’ultima domenica di giugno che solitamente impegnava la comunità monasteracese, nell’emozionate, tradizionale e suggestiva della festa della Maria Ss.ma di Porto Salvo.

Nel pomeriggio domenicale, la Madonnina del Mare, veniva venerata nella lunga processione per le vie del paese e nel tardo pomeriggio nella processione in mare con una numerosa coda di barche al seguito. Già, si festeggiava così, ma questa pandemia, è da due anni che ne vieta la celebrazione. Rimediamo, in questa splendida giornata, con una visita arricchente, in una sorta di “Art Immersion” nella ricca “marea” di resti dell’antica Kaulonìa, girovagando e ammirando l’area archeologica Paolo Orsi.

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Monasterace, è la cittadina più lontana dalla città metropolitana di Reggio Calabria, si affaccia sullo splendido mar Jonio, ha circa 4000 abitanti ed è un ideale località turistica estiva, per chi tutto l’anno lavora accumulando tanto stress, qui sicuramente troverà il giusto relax e la tanta agognata tranquillità.

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Nella Magna Grecia, era la città di Kaulonìa, sul territorio monasteracese ci sono i resti di un tempio dorico, tombe greche, tantissimi ritrovamenti arricchiscono l’importante MarRc di Reggio Calabria, anticamente fu denominata “Concilum Castrum” ed era cinta di mura come la città di Atene. 

Nella zona nord del Lido ai piedi del nostro simbolo moderno, ossia il faro Punta Stilo, ai suoi piedi sorgono i resti del tempio e del conglomerato urbano di Kaulonìa.
I maggiori dati si hanno dalla metà del VI sec. a.C., probabilmente il maggior periodo di ricchezza, infatti da questo periodo risale l’emissione monetale di stateri in argento, che nel ricco museo MAK di Monasterace si possono visionare. Stesso museo allestito da una immensa e ricca dote di reperti che svariano da anfore, piccole statuette bronzee, antichi gioielli e ornamenti femminili, oltre al “Re” del Museo, il Mosaico del Drago che risale al III sec a.C. e fu ritrovato nella casa denominata del drago.

Che dire, servono poco parole, occorre solo recarsi a visitarla per scoprirla ed apprezzarla, unitamente al MAK, alla stanza dei draghi, dei delfini e ippocampi in casa MATTA. Tanto da vedere a Kaulonìa ,ma in questa domenica estiva , tornarci solo per una visita doverosa ma veloce, è servito ad apprezzarla maggiormente e vederla quasi in forma per il grande pubblico di appassionati e studiosi che da qui a brevissimo, di sicuro non potranno perdersi una reale e rigenerante full immersion che mixata a quella naturalistica , del sottostante mar Jonio ,di certo si potrà approfittare per rigenerare con alta carica di relax, le batterie scariche a chi durante l’anno dona il massimo lavorando in questo periodo storico e pandemico , che ha solo aumentato le incertezze e ha ridotto al minimo la tranquillità della gente. Rivedere l’area archeologica, ripulita  con il taglio dell’erba quasi completato , porta soddisfazione oltre che speranza per il futuro , visto che i principali attori del rilancio , siamo tutti noi, cominciando a tenere cura e rispettando le ricchezze storico archeologiche che fortunatamente arricchiscono la nostra regione , certo le istituzioni dovranno fare la loro parte, ma se s’innesca quel sano “mix di civiltà e sinergia “fra le parti , di certo ne guadagneremo tutti.

Una toccata e fuga, ricca che ci delizia di un aperitivo che speriamo che con l’addentrarci nel pieno dell’estate 2021, possa essere dignitosamente arricchito da una “scorpacciata” rigenerante e dettagliata, dalla ricchezza storico-artistica e archeologica dell’antica Kaulonìa.

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