di CLAUDIA FISCILETTI
«Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.»
E’ l’incipit del I Canto dell’Inferno della Divina Commedia dantesca che dà il via al viaggio interstellare verso cui Monica Guerritore ha guidato con maestria il pubblico del Teatro Comunale di Catanzaro.
“Dall’Inferno all’Infinito”, regia di Lucilla Mininno, è lo spettacolo andato in scena ieri sera, inserito nel calendario della stagione catanzarese di AMA Calabria. Scritto e diretto dalla stessa Guerritore, rappresenta un viaggio letterario lungo le paure e i sentimenti dell’animo umano, come ha spiegato nell'intervista rilasciata per La Nuova Calabria (LEGGI QUI).
Un’ora in cui la platea è stata immersa nel buio, incantata dalle interpretazioni dell’istrionica Monica Guerritore, una delle regine del teatro italiano, che è stata capace di creare un filo conduttore emotivo tra autori della letteratura apparentemente incompatibili. Inizia con Dante Alighieri, che immagina intento a scrivere la sua Divina Commedia a notte fonda circondato dal buio e dalle sue stesse paure. Continua con l’amore sacro e l’amor profano, incarnati dalla donna angelicata Beatrice e dalla passione carnale di Francesca. Intensa, quasi irriconoscibile nella voce, la Guerritore intenta a recitare i versi che riguardano il Conte Ugolino, divoratore dei suoi stessi figli, come vuole la leggenda. E ancora, la madre che divora simbolicamente il proprio figlio per il suo troppo amore, nella poesia di Pier Paolo Pasolini, “Supplica a mia madre”, che l’attrice recita a lume di candela, su un palco che presenta una scenografia essenziale, non occorre altro.
Arrivano poi le cicatrici lasciate da Amore, con i versi di Elsa Morante e Patrizia Valduga. Ancora, l’amore impossibile di Madame Bovary, nata dalla penna di Gustave Flaubert, per poi giungere a “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, come indicato dal titolo dello spettacolo. Un viaggio verso quell’infinito che è la vita, quindi, ed un invito a scoprire anche quei mondi che non esistono e che vivono solo nella propria fantasia.
Un viaggio apprezzato dal pubblico del Teatro Comunale, da cui la Guerritore si lascia abbracciare ed applaudire a fine spettacolo, scendendo dal palco e avendo un contatto diretto con la platea, per poi aggiungere quanto sia innamorata della Calabria lei, che per metà è calabrese da parte di madre e ha trascorso gran parte delle sue estati a Palmi, dove viveva la sua famiglia materna.
Il prossimo appuntamento di AMA Calabria sarà il 5 marzo con “Persone naturali e strafottenti”, una tragicommedia di Giuseppe Patroni Griffi, interpretata da Marisa Laurito, Giovanni Anzaldo, Filippo Gili e Federico Lima.
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