di GABRIELE RUBINO
Incidenza dei nuovi casi in decisa ascesa e pressione sulle strutture ospedaliere da tenere sotto osservazione. Come ogni venerdì, ormai da oltre un anno, è il giorno del monitoraggio settimanale in cui l'Istituto Superiore di Sanità e la Cabina di regia verificano i dati per l'eventuale cambio di colore delle regioni. Questa è la seconda settimana in cui si applicheranno i nuovi criteri decisi dal governo con il decreto adottato dal Consiglio dei ministri lo scorso 22 luglio in cui pesano molto di più i ricoveri rispetto ai nuovi contagi.
Ad ogni modo, l'incidenza cumulativa dell'ultima settimana dei nuovi casi in Calabria è stata pari a 46 per 100 mila abitanti (45,9 per la precisione). I contagi sono stati 862. Nella settimana precedente l'incidenza era pari a 20,7 per 100 mila abitanti, dunque c'è stato più che un raddoppio. Il valore attuale si avvicina minacciosamente alla soglia dei 50 casi per 100 mila abitanti, superata la quale si configura la possibilità di passaggio dalla zona bianca alla zona gialla.
Con queste tendenza è più che probabile che la prossima settimana si arriverà a oltrepassare l'asticella. Anche se non significa in automatico misure più restrittive. Infatti, pur superando i 50 casi per 100 mila abitanti contemporaneamente dovrebbero verificarsi queste altre due condizioni: percentuale di posti letto intensive occupati oltre il 10% e percentuale di posti letto di reparti di area medica occupati oltre il 15%. Il dato di riferimento degli indicatori decisionali sulla pressione ospedaliera solitamente è quello del martedì della settimana di riferimento. In quella giornata, le Rianimazioni calabresi avevano un tasso di occupazione del 3%, mentre le area non critiche del 7%. Cifre (arrotondate) superiori rispetto alla media nazionale, ma ancora al di sotto dei valori di allerta.
Stando all'ultima rilevazione Agenas, i posti letto di area medica in Calabria sono 754. Per arrivare al 15% i ricoverati dovrebbero essere 113 (ieri erano 57). I posti di Terapia intensiva invece sono 144, per arrivare al 10% i ricoveri dovrebbero essere almeno 14 (ieri erano 4). Soprattutto il dato sulle Rianimazioni dimostra la potenziale volatilità dei numeri calabresi, bastando 'appena' una decina di ricoveri in più per travalicare la soglia critica.
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