Mons. Antonio Staglianò presiede la Messa nella Basilica paleocristiana nell'anniversario della Dedicazione
21 giugno 2023 08:55Grande evento, seguito dal docente calabrese Massimo Lamonica, nel suggestivo scenario della Basilica paleocristiana dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio Martiri in Fovea, nel centro storico di Roma, edificata nel 386 e consacrata nel 402, prima basilica imperiale romana dedicata al nascente culto cristiano.
Proprio il 19 giugno infatti ricorreva l'anniversario della Dedicazione, 1621 anni fa, ed è proprio in questa preziosa cornice che il vescovo Mons. Antonio Staglianò, calabrese originario di Isola Capo Rizzuto, ha presieduto la Santa Messa con il giovane parroco don Elio Lops e i sacerdoti collaboratori.
Omelia breve, ma incisiva, celebrazione sentita e condivisa. Importante il momento catechetico, subito dopo la preghiera. "Lo stesso vescovo Mons. Staglianò - riporta Lamonica - ha profuso un discorso incentrato sulla koinonia, comunità di persone, non come luogo di culto, reso visibile dai mattoni.
Il discorso filo-teleologico, dà le basi di una nuova visione del percorso cristiano. Il vuoto affettivo-relazionale delle nuove generazioni è dato dalla mancanza di socializzazione che è il collante fondamentale della presenza di Dio.
Mons. Staglianò, riportandosi al pensiero di Blaise Pascal, sulla scommessa dell'esistenza di Dio punta ad una nuova riflessione incentrata sulla propria esistenza. La dinamicità dell'uomo che cammina ed armonizza la vita, apre ad un concepimento della ripresa dell'unione, dello stare insieme, punto chiastico di rivelazione divina. La vita poggiata sulle strutture tecnologiche, sicuramente utili, sono diventate per l'uomo stesso, un isolamento, un appiattimento dei valori ed uno svuotamento degli affetti.
Il pensiero di Pascal, continua il vescovo Staglianó, vede l'uomo sospeso in uno stato di perenne incertezza e precarietà, l'uomo vive nell'illusione, nell'errore, ma nulla mostra la verità. I sensi e la ragione ingannano se non sono sostenuti dai pensieri del cuore, questi ultimi sono la residenza di Dio, proprio il cuore ha il primato della ragione. Amare non è amare ma oltrepassare il corpo di un altro per rifugiarsi in un dover essere, l'amore è rispetto dell'altro; mentre la ragione rivela la vera condizione compassionevole, essa stessa è incapace di dare senso alla vita. Lo Spirito come riporta mons. Staglianò (Esprit de finesse), è il moto dell'anima, esso è toccare lo spirituale nel viverlo.
L'universo è reale in quanto autoconcretizzazione della coscienza assoluta, allora D-IO è realmente presente, è realmente vivo. Il vescovo ha poi proposto per il prossimo anno per tutti coloro che sentissero l’esigenza di approfondire un cammino teologico spirituale, un cenacolo a San Vitale. Non solo di preghiera, deve sfociare in cenacolo di aggregazione - conclude Lamonica - servizio, inclusione, sostegno; è proprio nei cenacoli che vive la presenza di Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Il D-IO realizza la realtà, dato visivo, comunione dei valori antropologici che sono l'unione tra la terra ed il cielo". Il Prof. Massimo Lamonica, docente di origine calabrese, svolge il ruolo presso il Liceo "G.C. Argan" di Roma, con la dirigenza del prof. Nicola Armignacca, altro catanzarese illustre.