di PAOLO CRISTOFARO
L'opposizione riaccende il dibattito politico a Montepaone. Questa volta, sotto la lente del gruppo consiliare "Montepaone Bene Comune" è finita l'ordinanza sindacale 274/2022 relativa al sistema porta a porta di raccolta dei rifiuti differenziati nelle aree condominiali. In particolare, secondo i consiglieri d'opposizione, vi sarebbero problematiche e dubbi relativi al modus operandi che l'Ente, gestito dal sindaco Mario Migliarese, ha inteso adottare sia per il prelievo dell'immondizia dalle aree dei condomini, sia per eventuali sanzioni amministrative. A farlo sapere, con una nota, gli stessi esponenti di "Montepaone Bene Comune", Giuseppe Macrì, Giuseppe Celia e Roberto Totino.
"Con riferimento alla collocazione dei bidoni di raccolta all’interno delle aree condominiali, la cosa non appare accettabile per diversi motivi. Innanzitutto bisognerebbe verificare se queste aree private sono disponibili, se sono facilmente accessibili e se i condomini vogliono privarsene per ragioni pubbliche; anche qualora il Comune minacci di individuare le aree con la forza, come nel caso in questione, sorge l’ulteriore problema della sicurezza dei condomini e dell’accesso di estranei per la raccolta", scrivono i consiglieri nella nota. "Chi sarà deputato a far accedere gli operatori? L’amministratore? Un suo incaricato? L'accesso lasciato aperto? O la consegna delle chiavi? Nei primi due casi è impensabile che un soggetto estraneo alla raccolta stia a disposizione per gli accessi, mentre negli atri sorge il dubbio circa reali pericoli per la sicurezza e per le eventuali responsabilità. Chi se le assume?", prosegue l'opposizione.
"Così come è impensabile che in caso di raccolta non conforme, anche da parte di un solo condomino, tutto il condominio verrebbe multato in solido. A prescindere dal fatto che molta giurisprudenza vieti proprio tutte queste imposizioni, la concertazione resta sempre la miglior strada. E il gruppo di opposizione è sempre a disposizione di questa amministrazione per il bene e l’interesse collettivo e per tutelare i diritti di tutti i concittadini contro idee che teoricamente potrebbero migliorare una qualsiasi situazione, ma che, al momento dell'attuazione, risulta carente di ragionevolezza, calpestando i diritti dei privati. A nostro avviso tutto il regolamento è da rivedere", concludono nella nota.
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