Monza-Catanzaro 2-1, rosso non dato a Birindelli: a cosa serve il VAR?

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images Monza-Catanzaro 2-1, rosso non dato a Birindelli: a cosa serve il VAR?

  06 ottobre 2025 14:23

di CARLO MIGNOLLI

Una partita ben giocata per oltre mezz’ora, poi l’episodio che cambia tutto. Il Catanzaro torna da Monza con una sconfitta amara (2-1) e la sensazione di essere stato pesantemente penalizzato da una decisione arbitrale difficile da spiegare, soprattutto nell’era del VAR.

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Al 34′ del primo tempo, con il gioco fermo e il risultato ancora sull’1-0 per i giallorossi, Samuele Birindelli - poi autore di un assist e del gol vittoria - spinge da dietro Alphadjo Cissé. Gesto plateale, gratuito e a palla lontana. L’arbitro Perri non comprende appieno la dinamica e ammonisce entrambi i giocatori. Il VAR, con Gualtieri in regia, non interviene. Nessun richiamo al monitor.

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In situazioni simili, la tecnologia dovrebbe servire a ristabilire la giustizia. Qui, invece, non è stata nemmeno utilizzata. Birindelli, che avrebbe dovuto essere espulso per condotta violenta a gioco fermo, è rimasto in campo diventando l’uomo decisivo del match.

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Un episodio che lascia l’amaro in bocca a tutta Catanzaro. Con l’espulsione corretta, la squadra di Aquilani avrebbe potuto gestire un vantaggio meritato e una superiorità numerica. Invece, la partita è girata completamente, con il Monza che ha ribaltato la situazione fino al 2-1 finale.

A confermare l’errore è l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, intervenuto sul suo sito Calvar.it: “Manca un cartellino rosso per Samuele Birindelli. È un gesto da espulsione, come se ne sono visti tanti in Serie A. Il designatore Rocchi ha più volte ribadito che in questi casi non conta l’intensità, ma il gesto. Qui l’intervento del VAR era doveroso”.

Parole chiare, che si sommano alle critiche piovute da diversi addetti ai lavori: arbitraggio insufficiente e inspiegabile mancato intervento tecnologico, nonostante la visuale perfetta anche del quarto uomo (presente proprio di fronte all’azione).

Nel dopopartita, il tecnico giallorosso Alberto Aquilani non ha nascosto il disappunto: “Abbiamo visto rossi dati per molto meno. Rivedendo l’azione, ci stava tutto. Più che altro non ho capito il giallo a Cissé”.

Dalla tribuna, l’allenatore del Monza Paolo Bianco, squalificato, ha preferito non entrare nel merito: “Non ho visto bene la dinamica. È l’ultima cosa che riguarderò”.

Il caso ricorda quello di Jesús Rodríguez del Como, espulso per una manata in Como-Cremonese e squalificato per tre giornate. Stesso tipo di gesto, ma in Monza-Catanzaro l’episodio è passato quasi inosservato: solo giallo a entrambi.

Il Catanzaro aveva approcciato bene la sfida, dominando la prima mezz’ora e mettendo in difficoltà i brianzoli. Dopo l’episodio incriminato, la squadra si è disunita, lasciando troppo campo agli avversari nella ripresa. Un secondo tempo insufficiente, ma pesantemente segnato da una decisione arbitrale errata.

Un episodio che grida vendetta e che lascia un interrogativo: a cosa serve il VAR, se non ad evitare queste ingiustizie? 

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