I medici Roberto Morace, Teresa Amoruso, Maria Lucia, Domenico Frontera, Carmelo Pintaudi, Giuseppe Clericò, Maria Conte, Giuseppe Muccari e Antonio Costantino sono stati assolti al processo che ruotava intorno alla morte di un paziente a causa di una miocardite legata ad una sepsi. Il paziente è stato in cura, prima all'ospedale di Crotone e poi al Pugliese di Catanzaro, dall’11 novembre al 30 novembre 2015. L'assoluzione è arrivata perché 'il fatto non sussiste'.
Secondo le originarie ipotesi accusatorie, ora negate e smontate dal dibattimento, Roberto Morace, medico di turno al Pronto soccorso di Crotone, l’11 novembre 2015, avrebbe omesso di contattare un centro antiveleni per richiedere una consulenza specialistica ad hoc, di disporre il ricovero del paziente per tenerlo in osservazione e rilevare eventuali segni più evidenti di tossicità, pur presentando Rocca alcuni sintomi tipici di avvelenamento da pesticidi. Teresa Amoruso, anche lei medico di turno al Pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, sempre secondo l'accusa venuta meno oggi, "nonostante i sintomi tipici dell’avvelenamento da pesticidi fossero più evidenti (astenia, febbre, dolori articolari) e fosse a conoscenza dell’esposizione del paziente ad una sostanza chimica potenzialmente tossica e pericolosa per la salute umana, avrebbe omesso di contattare il centro veleni per una consulenza specialistica, di ricoverare il paziente e predisporre tempestivamente le terapie necessarie".
Tra l’altro, sempre in base alle originarie ipotesi di accusa, il medico, avrebbe formulato l’errata diagnosi di faringotonsillite in un paziente a cui le tonsille erano già state asportate durante un precedente intervento chirurgico. Da Crotone Rocca decide di andare all’ospedale di Catanzaro, ricevendo le cure di Maria Lucia, medico del Pronto soccorso dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Domenico Frontera, Carmelo Pintaudi, Giuseppe Clericò, Maria Conte, Giuseppe Muccari, medici del reparto di Medicina generale del Pugliese- Ciaccio, dal 14 al 30 novembre 2015. Secondo le ipotesi di accusa, formulate sulla base della denuncia della famiglia, i camici bianchi del Pugliese avrebbero valutato erroneamente i risultati di laboratorio, omettendo di modificare il trattamento farmacologico, non curanti delle risultanze degli esami del paziente.
Il tutto secondo la tesi accusatoria crollata oggi in Tribunale e rispetto alla quale è prevalsa la tesi difensiva portata avanti, tra gli altri, dagli avvocati Illuminata Conte, Valerio Zimatore, Carlo Petitto, Antonio Sgromo, Simone Rizzuto, Silvana Aversa e Rosa Giorno, che hanno dimostrato l'assoluta estraneità ai fatti dei medici finiti sotto processo.
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