di MARIO TASSONE
La scomparsa di Silvio Berlusconi lascia un vuoto enorme.
Un dolore immenso per i suoi famigliari e per gli amici veri .
Io ho evitato di fare commenti a caldo.
La meditazione è doverosa per una vita che si spegne che ci richiama al Mistero.
Si cerca di sfuggire a questa riflessione rimanendo prigionieri della quotidianità.
Non mi do pace che nel giorno del trapasso del Presidente si son riproposte le polemiche,le contrapposizioni,le diversità che certo non scompaiono, ma ogni cosa deve essere posta nel tempo giusto.
Il momento del dolore deve essere rispettato.
Sono questi i valori per chi ha Fede o quanto meno sensibilità.
Squarciare il silenzio con il clamore dei giudizi negativi può dare al momento qualche scampolo di pubblicità.
Silvio Berlusconi è stato un protagonista di una lunga stagione.
Era una persona,con tutti i limiti dell’umana condizione, che ha riempito un periodo con la Sua effervescenza,la Sua creatività e con lo slancio appassionato. Si può convenire o meno sui giudizi positivi, ma non si può cadere nella faziosità del negazionismo per principio. E’stato il presidente del consiglio che ha operato con generosità senza sottrarsi mai al confronto.
È da segnalare l’opera preziosa di Gianni Letta un monumento di dedizione e di umanità.
Tanti si interrogano sul futuro di Forza Italia,ma sbagliano.
Il tema vero è il futuro del Paese, dopo che la legge elettorale del 1994 ha manomesso principi costituzionali.
La Politica è fragile,il Parlamento svuotato, il sistema delle garanzie e dei controlli ridimensionato con il sorgere di sovrastrutture che decidono in solitudine: una democrazia in crisi.
Berlusconi trovo’ questo sistema “costruito “ dal golpe di alcuni procuratori, complice la resa vile della classe dirigente della D.C. del tempo.
Forza Italia ha bloccato il progetto che prevedeva Occhetto presidente del Consiglio e con l’adesione di ex d.c. e dei socialisti ha rappresentato una forza moderata.
Ma F.I. era un Movimento personale come altre formazioni. Scomparso il Capo finisce il movimento.
E’il tempo di ricostruire un Paese normale con una democrazia compiuta e una comunità che si appropri della sovranità con un Parlamento eletto e non nominato.
E i democristiani e i popolari in questa fase hanno qualcosa da dire?
Io ritengo di si se ritrovano la forza e la consapevolezza ! Bisogna garantire una agibilità democratica, battendo gli estremismi!
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