di FRANCESCO IULIANO
È in corso il sit in davanti alla sede della Prefettura indetto dalle tre sigle sindacali: Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Prefetto Ricci, di intervenire presso il Governo nazionale e regionale per fronteggiare il grave fenomeno delle morti sul lavoro.
Sono presenti i segretari sindacali Enzo Scalese, Salvatore Mancuso e Santo Biondo ed una rappresentanza dell’Amministrazione comunale con in testa il sindaco Nicola Fiotita, la vicesindaco Giuseppina Iemma ed il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco. Presente anche il consigliere regionale Raffaele Mammoliti.
E’ un lavoro che uccide, quello che denunciano i segretari delle tre sigle sindacali che nella mattinata sono stati ricevuti dal prefetto Enrico Ricci. Nell’incontro i segretari hanno consegnato nella mani del Prefetto un documento nel quale hanno riportato le richieste da portare al Governo nazionale e regionale. Troppi gli incidenti e le tragedie familiari che si sono verificate sul territorio regionale negli ultimi mesi.
Maggiore prevenzione, potenziamento dei controlli, inasprimento delle sanzioni nei confronti delle imprese che non rispettato i protocolli di sicurezza, più assunzioni negli organici dell’Ispettorato del lavoro e nella Medicina territoriale. In ultimo anche l’istituzione di una Procura nazionale.
Sono queste, in sintesi, le richieste dei sindacati. In ambito regionale è stata chiesta l’attivazione di un tavolo aperto alle forze economiche e sociali, all’Inail ed a tutte le Istituzioni competenti con l’istituzione di una commissione presso Regione Calabria
“Il prefetto - ha commentato Angelo Sposato al termine dell’incontro - si è dimostrato disponibile a convocare questo tavolo con le parti datoriali, la Regione, l’Inail, l’Asp e l’Inps, al fine di avviare una verifica della situazione. Inoltre abbiamo chiesto una verifica sui soggetti beneficiari dei fondi pubblichi perché sia detto con forza che chi non applica i protocolli sulla sicurezza, i dispositivi di protezione, non attua misure di prevenzione e si rende responsabile di questi infortuni non può accedere a nessun fondo pubblico e/o agevolazione pubblica e/o di interesse pubblico”.
Per il segretario generale dell’Area vasta, Enzo Scalese, “abbiamo organizzato questa manifestazione per affermare con forza che il triste fenomeno delle morti sul lavoro va contrastato con i tre mezzi cardine della formazione, della prevenzione e dei controlli. Non basta più la solidarietà post incidente. Tra l’opinione pubblica deve passare il messaggio che il lavoratore deve essere sicuro di rientrare a casa al termine del suo turno. Le imprese devono fare di tutto e devono essere ‘premiate’ se rispettano le regole attivando, anche, una sorta di patente a punti che, in più occasioni, abbiamo sollecitato”.
Tra i partecipanti al sit-in anche il consigliere regionale Raffaele Mammoliti che ha detto di aver depositato, nei giorni scorsi, una interrogazione diretta al presidente Roberto Occhiuto, relativamente all’emergenza morti sul lavoro. “Su questa materia - ha detto - la Regione ha competenze ben precise e le Asp hanno compiti di vigilanza in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Ho chiesto al presidente di verificare quante sono le risorse dedicate e, nel caso, provvedere al loro incremento, quanto personale nelle Asp è utilizzato allo scopo, e quali iniziative si vogliono assumere nel caso in cui non fossero sufficienti”.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736