Multiservizi dopo sette anni senza contratto. Labonia ( Filcams Cgil Area Vasta): "Continueremo a mobilitarci"

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Armando Labonia Filcams Cgil Area Vasta

Il sindacato rimarca che "se non avremo risposte immediate, continueremo a mobilitarci  come già fatto con lo sciopero del 13 novembre scorso"

  22 dicembre 2020 10:04

“A distanza di sette anni il contratto nazionale del settore Multiservizi non è stato ancora rinnovato. Sette anni in cui i lavoratori di questo e le rispettive famiglie hanno visto eroso il loro potere d’acquisto; sette anni di grande difficoltà ad arrivare a fine mese; sette anni di estenuanti trattative che non hanno prodotto nessun risultato”. E’ quanto afferma il segretario generale Filcams Cgil Area Vasta, Armano Labonia che torna a denunciare con determinazione i ritardi accumulati nel rinnovo dei contratti del settore Multiservizi.

“Le maestranze sono stanche di non vedersi garantito un salario dignitoso e una giusta retribuzione – prosegue Labonia - le stesse sono quell’esercito di donne e uomini anche ed il più delle volte precari che con poche ore giornaliere riescono a garantire con le pulizie che gli uffici pubblici e privati, le scuole, gli ospedali, le fabbriche, possano ripartire  in tranquillità. Di contro assistiamo da parte datoriale a richieste irrispettose, di motivazioni infondate dove l’unica preoccupazione è quella di ridurre diritti e salario sostenendo che il difficile momento ha messo in crisi anche loro”.

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“Tutto questo non è vero se non per alcuni aspetti – spiega il segretario generale Filcams Cgil Area Vasta - in quanto non vi è stato un grande ricorso all’ammortizzatore sociale quale la Cassa integrazione anzi in alcuni casi si è incrementato il fabbisogno  di ore che i committenti hanno richiesto in aggiunta,  motivandola con una  sanificazione delle strutture più curata”.

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“Quindi in virtù di tutto ciò, se non avremo risposte immediate, continueremo a mobilitarci  come già fatto con lo sciopero del 13 novembre scorso – conclude Labonia -. Ci auguriamo di poter arrivare con il nuovo anno ad una nuova stagione di rinnovo contrattuale: qualora tutto questo non dovesse succedere, tutta l’Italia si fermerà”.

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