La Procura di Crotone ha aperto un'inchiesta sul decesso di un 58enne, Daniele Petrone, morto venerdì scorso dopo essere stato dimesso, il pomeriggio precedente, dal pronto soccorso dell'ospedale dove aveva trascorso 15 ore. In seguito al decesso, il fratello e la sorella della vittima, assistiti da Studio3A, avevano presentato una denuncia in Questura. Il pm Pasquale Festa, ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici dell'ospedale civile San Giovanni di Dio che hanno avuto in cura Petrone con l'ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso.
Si tratta di un atto dovuto anche per consentire ai quattro di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici. Il pm, infatti, ha disposto anche l'esame autoptico sulla salma, che sarà determinante per capire le cause del decesso e se sussistano eventuali responsabilità da parte dei sanitari. L'incarico sarà conferito domani al medico legale dott. Francesco Sicilia, che procederà all'autopsia alla quale parteciperà anche il dott. Antonino Trunfio, come consulente medico legale di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., "società specializzata a livello nazionale - è scritto in una nota - nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui i congiunti della vittima si sono rivolti, attraverso il consulente legale Giuseppe Cilidonio".
"Petrone, non era sposato e non aveva figli, e viveva assieme al fratello. Nella serata di mercoledì 23 giugno - riferisce la nota - aveva accusato dolori lancinanti allo stomaco e alla schiena ed era portato al Pronto soccorso dell'ospedale, dov'è rimasto per 15 ore, dall'1.34 alle 16.29 di giovedì 24 giugno, salvo poi essere dimesso, dopo alcuni accertamenti, con una terapia domiciliare, nonostante il persistere dei dolori. La mattina di venerdì, la sorella è andata a casa di Nicola Petrone per praticargli un'iniezione che gli era stata prescritta il giorno prima, ma l'altro fratello l'ha accolta con toni allarmati perché il 58enne giaceva esanime nel letto. Inutili i tentativi di rianimarlo: era già morto, come poi avrebbe constatato il suo medico di base".
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