di Vincenzo Speziali
Quando ho appreso la notizia della morte di mia cugina Luisa Susanna -la dolcissima Lula- ero nel pieno di una visita di Stato e politicamente essenziale, anzi, per me importante, eppure divenuta relativa, nell'immaginare il dolore, non solo mio, ma dei suoi figli, delle sue sorelle e dei genitori, cioè Gianni Susanna e zia Irene Zucconi Galli Fonseca.
Lula era bellissima, lo è sempre stata, così com'è stata, ferma, forte e amorevole, nei confronti di un marito che vive, ma purtroppo, è in una condizione clinica di sonno profondo.
Lula, lo ha tenuto in vita, con amore e dedizione, dicendosi innamorata di lui, ancora oggi, fino all'ultimo dei suoi giorni. Ha avuto, la nostra Lula, il coraggio di manifestare una tenerezza infinita, una dignità composta, un esempio avverso le 'scappatoie' della contemporaneità edonista.
Da ragazzi al mare, durante le estati in motoscafo, sulla costa, difronte allo specchio d'acqua del Blù 70, la sua elegante e signorile bellezza, prorompeva con un naturale garbo, lasciando ciascuno di noi abbagliato, per la sua classe e per le beltà che sprigionava.
Ma Lula, era soprattutto dolce, tenera, sentimentale e materna, insomma era una donna al cui interno coabitava un'umanità infinita.
Un pomeriggio, negli anni '80 -lo ricordo benissimo, ed infatti lo colloco durante le vacanze di una Pasqua di quel decennio- passammo assieme a lei e alle mie altre cugine Roberta e Clelia (le sue altrettanto care sorelle), un intero pomeriggio nella casa dei Marchesi Susanna, in quel di Coticchietto, a vedere o meglio a rivedere, il Pinocchio con Nino Manfredi, nelle vesti di Geppetto e Gina Lollobrigida, in quelle della Fata Turchina: allora come oggi, di Lula, ho questa immagine riflessa, cioè lei bella come una fata, ed io ad ammirarla.
Ecco, adesso scende un lacrima sulle guance, avverto un moto di sconforto, eppure se penso a Lula, so che il suo amore verso la vita, ogni genere di vita, rimane intatto e lo ha dimostrato fino all'ultimo, accomiatandosi da questo mondo, abbracciando il mare, che amava tanto.
Da lassù ci guardi e ci sorridi, mentre qui, tutti noi ti piangiamo, però ci sei, continui ad esserci, in quanto nel cuore, tu continui a vivere.
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