C’era chi ancora non era nato, chi ha iniziato ad ascoltarlo con i genitori, un amico, per caso, chi ne è rimasto rapito dalla prima volta. Tutti, pero, lo amano.
Ieri sera Piazzetta della Libertà a Catanzaro è diventata un teatro di musica, cultura e ricordo in memoria di Fabrizio De André, a 25 anni dalla sua scomparsa. Organizzato da due realtà che si stanno mettendo in mostra per capacità organizzative, ricreative e di analisi del contesto sociale, l'associazione Divercity e il Collettivo Sagitta, l'evento ha attirato decine e decine di giovani, tutti uniti nel celebrare Faber.
In un’atmosfera semplice e vivace, i partecipanti hanno condiviso storie, canzoni e poesie di De André, uno degli artisti che di più ha segnato profondamente la musica italiana con i suoi testi ricchi di temi sociali e di protesta.
La musica ha giocato un ruolo centrale, con giovani musicisti che hanno reinterpretato le canzoni più famose e significative di Faber. Ogni esibizione è stata omaggiata da un tributo sentito e personale degli organizzatori, con riflessioni e intuizioni che hanno rimandato all’attualità dei testi del cantautore genovese.
E infatti l'evento non è stato solo un'occasione per ricordare De André, ma anche un momento di analisi sulla società attuale e sul ruolo dell'arte come strumento di cambiamento. Tra le canzoni, i partecipanti hanno discusso di temi come la giustizia sociale, la libertà e l'uguaglianza, temi cari a De André e ancora oggi attuali.
Il ricordo di Fabrizio De André, e i suoi messaggi di speranza e resistenza, continuano a vivere. Anche tra i più giovani. Anche a Catanzaro.
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