"Dopo lunghi anni di battaglie per cercare di arginare l'annosa piaga del randagismo che da troppo tempo attanaglia la nostra comunità con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza pubblica, finalmente nel comune di Lamezia Terme si darà vita ad un progetto che ha come obiettivo primario quello di risolvere in maniera concreta tale problematica". E' quanto si legge in una nota in cui si annuncia la nascita, a Lamezia, di un progetto avente ad oggetto "la campagna di sterilizzazione di venti cani randagi".
"La realizzazione di siffatto progetto - prosegue la nota - sarà resa possibile grazie all'interessamento della Fondazione 'Elisabetta Franchi', che ha messo a disposizione tutte le sue risorse. Tale interessamento è stato reso possibile grazie all'interposizione di Valentina Ruggiero che dopo avere documentato con foto e video il proliferare di numerosi cani che vagavano nel centro cittadino e le loro precarie condizioni di salute, ha prontamente compulsato la Fondazione al fine di trovare un rimedio. Pertanto, la Fondazione Elisabetta Franchi si è immediatamente messa a disposizione ed ha inviato sul posto uno dei suoi più fidati e preparati collaboratori, l'attivista Davide Acito. Grazie all'apporto ed alla sensibilità dell'amministrazione comunale nelle persone del sindaco Paolo Mascaro e del consigliere Antonietta D'amico, da sempre vicini ed attenti alla problematica del randagismo, aperti al dialogo nei confronti degli amanti degli animali ma con un occhio sempre attento alla sicurezza ed all'incolumità dei cittadini, è stata resa possibile la sottoscrizione di un Protocollo avente ad oggetto 'la campagna di sterilizzazione di venti cani randagi'".
La campagna avverrà con l'invio da parte della Fondazione di due medici veterinari, Giulia Principi e Domenico Tomei, i quali offriranno la loro collaborazione in maniera del tutto gratuita. "Contributo indispensabile per la realizzazione di tale progetto - conclude la nota - è stato dato inoltre: dall'Asp veterinaria; dalla Cooperativa "Malgrado tutto"; dal Rifugio Fata; ed infine dalla collaborazione del veterinario Nicola Caputo il quale offrirà il proprio supporto in loco ai medici veterinari che verranno da fuori".
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