Natale 2024, gli auguri di Franco Cimino

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Natale 2024, gli auguri di Franco Cimino
Franco Cimino
  24 dicembre 2024 11:50

di FRANCO CIMINO

“Franco ma quest’anno non scrivi nulla sul Natale?” Dalle parole parlate o watzappate di qualche amico, di più amica. Il femminile è più sensibile. “ Prof, ma niente sulla festa più importante, neppure un pensiero?” Dalle telefonate di qualche giornale o da piattaforme in rete. E da molti miei alunni. Non è che io mi senta la penna e la voce competitive a quelle del Papa, o un grande pensatore delle cui parole il mondo ha bisogno come gli affamati del pane.

Banner

E, però, sono rimasto a pensare. È vero, non mi veniva di scrivere nulla. Si muovevano dentro di me intrecciate e contrastanti emozioni, ma le parole non venivano. Quasi si rifiutassero di essere insincere o camuffate. Le parole hanno una loro anima e si ribellano al loro cattivo uso. Ho pensato, allora, di scrivere a Natale. Non del Natale, con quelle belle espressioni che troviamo, anche a scopiazzare, di qua e di là, per commuoverci e commuovere. Ma a lui direttamente. Per dirgli la mia amara delusione di averlo visto cambiare negativamente sempre più negli anni. Di essersi trasformato, anche per sua colpa, da quel che era. Bello, modesto, umile, sincero. Umano del divino, che l’umano ha illuminato della sua propria vocazione, costruire il Bene. Qui, sulla terra. Nascere ogni volta per donarsi sempre, vivendo e non morendo, agli altri. Nascere per creare la giustizia, rinnovando vita alla libertà, vita alla vita di tutti gli esseri umani. Per costruire speranza, che non è la sterile attesa di un qualcosa che arriverà da sé, ma la spinta a cambiare il mondo. A sovvertire la realtà che contrasti con la bellezza e la finalità del mondo.

Banner

La speranza, che sia rivolta- rivoluzione rispetto al potere. Quello, in particolare, che s’imponga sulla dignità della persona, negandola. Speranza, che sia lotta senza pausa, neppure della paura e della stanchezza, contro ogni violenza, da odio e prepotenza. Contro i furti di ogni genere. Soprattutto, dei beni naturali, delle energie umane, del lavoro, del grano e della terra bene comune. Furto della libertà e delle libertà. Di ciascun essere umano. E quelle dei popoli. E delle nazioni. Nascere, ogni anno. Ogni giorno. E non in quel solo giorno della notte di Natale, vissuta, in quanto tale, solo da metà della popolazione mondiale. Ecco, avrei scritto a Natale per dirgli che non è più Il Natale. Quello che tanti miei coetanei hanno conosciuto, vissuto con gioia. Quello che durava tanto tempo. Tempo prima del suo arrivo. E tanto tempo dopo il venticinque dicembre.

Banner

Gli avrei scritto che non l’amo più. Non lo odio, ché non ho mai odiato in vita mia, ma non lo amo più. Anzi, mi è divenuto quasi antipatico. Addirittura fastidioso, con il carico di stanchezza che mi prende sempre per quella insana fatica di correre di qua e di là a fare regali, a stare attento a non dimenticartene qualcuno, a distinguere tra quelli doverosi e quelli familiari. Fatica a fare la spesa nei supermercati potenti di potenza ricattatoria. A riempire i carrelli di cibo e cose che per metà non consumerai. Sudando a condurli per “ chilometri” interni, facendo lunga fila e più lunga attesa per svuotare le tue tasche già quasi vacanti dalle punizioni dei governi. E questo, mentre fingi di non vedere i carrelli semivuoti di chi non sa più come mettere il cibo nei giorni ordinari.

O i tanti povericristi alle porte esterne e davanti ai bar e alle chiese a mendicare. O le altre persone, come te, divenute più povere di te, che faticano a trattenere la dignità del loro stato sociale e che ti camminano a fianco con lo sguardo triste negli occhi belli. Avrei scritto questo a Natale. Una lettera a lui, per rimproverarlo di essersi dimenticato del vero antico motivo per cui è stato fatto nascere festa. Ho avuto, però, un po’ timore che fosse troppo triste, quasi disturbante, timore che io stesso apparissi più brutto di quanto già non lo fossi. Meglio star zitto! Poi, ieri l’altro, un fascio di luce. Don Mimmo, il Cardinale Vescovo di Napoli, il nostro amico prete, scrive una lettera ai napoletani. A tutti, come è nel suo ordinario parlare. E da Napoli, come per le altre sue lettere, parla all’Europa. Al mondo.

E ci dice di più negli spazi tra le parole lasciati liberi di un respiro alternato. Ci dice della violenza e del nostro dovere di opporci ad essa. Specialmente a quella racchiusa nell’intreccio di due debolezze. La debolezza dei bulli e dei mafiosi e quella della gente, che li teme credendoli potenti e invincibili, quando basterebbe un bel girotondo o un abbraccio solidale per farli scappare a gambe levate. Ci dice che ogni giorno, da domani, sia Natale. Natale Senza, veleni, odio, rancori, invidie, rappresaglie, vendette. Disamore verso i luoghi tutti. E i propri, la Città e i paesi. Natale Senza, le ambizioni sfrenate che mettano il misero sé stessi come pretenderemmo fosse, sopra gli altri.

Le istituzioni in cui si opera. E la Politica, se la si facesse veramente. E sopra e contro la propria coscienza, violando la quale si consuma la più pesante corruzione. Pesante perché da contagiosa in sé diverrebbe virale. Un Natale Senza guerre e senza distruzioni. Un Natale Senza povertà e senza ricchezze insopportabili, che povertà creano e sulla povertà crescono ancora. Un Natale Senza cancelli e reti di filo spinato sul mare. Un Natale Senza ipocrisia a manto coperto sulla Pace. Quella vera, fatta di Giustizia, Libertà, Ricchezza. Per ciascun essere umano e per tutti. Popoli e Nazioni. Per le patrie e per le terre. Tutte libere in ciascuna terra delle singole patrie. E ciascuno stato per ogni popolo che ne ha diritto. E ogni popolo in quello unico, l’umanità. Ogni razza nella sola che le rappresenta, quella umana. Tutto questo ci dice la Santa Lettera, da quelle sante parole ispirata. Se vogliamo davvero essere amici di don Mimmo, dobbiamo farci umili come lui e seguirlo alle “ lettera”. Buon Natale, allora, anche da me. BUON NATALE SENZA.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner