di CARMEN MIRARCHI
Il secondo periodo di festività dicembrine dell'era post Covid ripropone l'obbligo delle mascherine all'aperto in Calabria ma grazie ai vaccini e al Super green pass sono state meno le restrizioni per negozi e ristoranti rispetto l'anno scorso.
Il Natale segna da sempre il momento fondamentale per lo shopping infatti il 'pensierino ' è spesso quasi un obbligo. Purtroppo però dopo il Covid sono in tanti a trovarsi costretti ad evitare ogni tipo di regalo. Cosi in tutte le attività si registra un netto calo delle vendite, dall'abbigliamento ai gioielli, dalla ristorazione alle attività che si occupano di articoli prettamente natalizi. Nessuno si salva ed a sopravvivere sono i commercianti che hanno come target nicchie di clientela con a disposizione quasi sempre budget superiori alle media.
Le attività del centro storico di Catanzaro ci raccontano in gran parte di una grave crisi che li sta colpendo sia s causa del Covid sia a causa dello spopolamento del centro storico del capoluogo di regione.
"Le iniziative non bastano e l'isola pedonale può far bene da un lato ma purtroppo spesso è nociva. Chi compra un panettone per poterselo in giro sino al lontano parcheggio Musofalo? - spiega un commerciante della zona Duomo di Catanzaro". Proprio in quest'area i titolari delle attività lamentano la chiusura della chiesa principale della città con conseguente spopolamento della via.
Ma al di là della problematica cittadina, coloro che sono da anni impegnati nel commercio ci spiegano che i consumatori sono misurati negli acquisti perché temono di non avere risorse per il loro sostentamento futuro in vista di ulteriori lockdown con conseguente calo del lavoro per tutti.
"C'è tanta paura nel futuro, nuove limitazioni nuocerebbero a tutti. Io lavoro soprattutto su prenotazione perché non voglio sprecare il cibo" ci dice una ristoratrice del centro storico di Catanzaro. "Lavoro per l'asporto ma abbiamo addirittura avuto un calo rispetto l'anno scorso perché quest'anno la gente ha meno soldi da spendere" conclude.
Si salvano solo i prodotti di nicchia, più ricercati e forse non accessibili a tutti. Anche in questi settori il calo si è avvertito ma in maniera meno evidente rispetto altri come ad esempio l'abbigliamento. La gastronomia resiste specialmente per la voglia di mangiare qualcosa di particolarmente buono durante le feste. Insomma netto calo delle vendite rispetto al 2020, cittadini e commercianti temono adesso le decisioni della cabina di regia dem Governo attesa per il 23 dicembre. Si potrà festeggiare nei ristoranti o con i familiari? Saranno obbligatori i tamponi? Ci saranno limitazioni orarie? Domanda che avranno risposte tardive rispetto le necessità organizzative di tutti.
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