Naufragio di Cutro, il Gup ammette 88 parti civili

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Foto di repertorio
  29 maggio 2025 17:05

Sono 88 le parti civili per le quali il giudice dell’udienza preliminare Elisa Marchetto ha ammesso la costituzione nel processo che sta celebrando a carico di sei militari, quattro della Guardia di Finanza e due della Guardia costiera, accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Crotone all’indomani del naufragio avvenuto il 26 febbraio 2023 sulla spiaggia di Cutro e che causò la morte di 94 migranti e un numero imprecisato di dispersi.

Le richieste di costituzione di parte civile avanzate al gup Marchetto nella precedente udienza erano state 113, a numerose delle quali si erano opposti i difensori dei sei imputati, in particolare quelle di 27 tra associazioni, partiti politici ed enti, ma anche quelle di alcuni superstiti del naufragio, la cui testimonianza peraltro è depositata agli atti del processo. Il giudice oggi ha sciolto la riserva sulle eccezioni difensive ed ha ammesso come parte civile tutti i superstiti ed i familiari delle vittime del naufragio, sostenendo che le contestazioni della difesa “attengono al merito” e che “l’effettiva sussistenza e consistenza potrà e dovrà essere dimostrata nel corso del processo”. Ammessa la costituzione di parte civile anche per le principali Ong: Handrbreit - Nautical Safety solutions, Emergency, Sea Whatch, Sos Mediterranee Italia, Mediterranea Saving Humans, Sos Humanity poiché, scrive il gup nella motivazione, “si occupano di soccorsi in mare, perseguendo quale primario obiettivo, nel quale sono immedesimate, la tutela della vita e l’incolumità individuale”. Il gup ha invece rigettato la costituzione di parte civile di Rifondazione Comunista, Arci nazionale, Mem.Med. Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Melting Pot, Cittadinanza attiva, e inoltre del Sindacato Finanzieri Democratici e del Sindacato dei Militari. Così come ha rigettato le richieste presentate dai due pakistani, Hasab Hussein e Khalid Arslan, già condannati perché riconosciuti colpevoli di essere tra gli scafisti del caicco naufragato a Cutro. Confermata, infine, l’esclusione della Regione Calabria la cui richiesta era stata già revocata dallo stesso ente nella precedente udienza. Il processo è stato quindi aggiornato al prossimo 9 giugno.

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