di GIUSEPPE TERRANOVA
Le parole del ministro Piantedosi sono il segno più tangibile della cultura crescente che anima alcuni governi dell'occidente.
E resto sorpreso dallo stupore che le forze progressiste e la sinistra provino nell'ascoltarle. In Italia da alcuni mesi governa la destra vera e radicale e tali affermazioni ne sono il portato autentico e limpido che trovano riscontro nella visione nazionalistica che le forze di destra hanno sempre espresso in Europa. Budapest e Varsavia da almeno dieci anni sono un 'insidia costante e un vero ostacolo per l'unità europea che si fonda sui principi di solidarietà e di cooperazione internazionale. Ora l'asse Ungherese- Polacco da Ottobre del 2022 ha trovato un alleato stabile nel governo Italiano e le parole sulla strage di Steccato di Cutro ne sono l'ennesima dimostrazione.
Da questo quadro emerge un enorme problema politico per la coesione dell'unità europea ed e' evidente anche ai più distratti che l'Europa, invece di diventare la cerniera delle relazioni tra est e ovest, si avvia ad essere un concreto ostacolo e quindi l'impedimento per realizzare un nuovo ordine mondiale capace di produrre la pace e soprattutto uno stabile multipolarismo.
Le affermazioni " devono stare nei propri Paesi" e' il volto più chiaro del disegno politico del nazionalismo. E' il caso di dire che la destra fa la destra. Ora tocca alla sinistra fare la sinistra. E per farlo occorre rompere solidi argini che negli ultimi anni hanno condizionato l'agire delle forze progressiste e dei partiti di Sinistra.
Serve soprattutto assumere la convinzione che urge ripensare il quadro delle relazioni internazionali e le scelte dell'Europa rispetto ad alcuni temi di fondo.
L'Europa con i suoi 750 milioni di abitanti, che e' il continente più piccolo, ma anche il più "vecchio" del pianeta come età demografica, non può continuare a professare il mondo multipolare e poi nei fatti agire con scelte appiattite solo sul fronte occidentale e nello specifico sul dominio degli Usa in un contesto globale che vede il 70 % della popolazione mondiale vivere oltre le sponde del mediterraneo e in particolare in Asia, Oceania e Africa.
E ciò porta stabilmente l'Europa a non capire che la dolorosa vicenda della guerra Russo- Ucraina sta diventando il campo politico dove da un lato cresce vistosamente un 'alleanza non solo politica tra l'ex impero sovietico e la Cina, e dall'altro aumenta l'isolamento e la debolezza dell'Europa e dell'occidente.
In un quadro siffatto la Sinistra deve trovare la forza culturale e politica per affermare nuove visioni che si fondano su un reale e necessario internazionalismo.
E le parole opportune e chiare di Elly Schlein nel chiedere le dimissioni di Piantedosi , rappresentano solo un primo passo di un percorso coraggioso e lungo che deve portare ad una revisione profonda di scelte e convincimenti che nei tempi recenti hanno sorretto politiche sbagliate e lontane dalla cultura di Sinistra.
Dobbiamo renderci conto che il nuovo baricentro dello scacchiere mondiale e' il mediterraneo e noi, forze politiche del progresso che viviamo nel sud Europa, non possiamo ignorare che quest'area di mare e' una grande opportunità per sostanziare nuove relazioni internazionali e dare ai nostri territori il ruolo concreto di porta d'ingresso dell'occidente con tutto ciò che di assolutamenre positivo ne consegue.
Rivedere le nostre politiche significa
adoperarsi su scala nazionale e europea ad esempio, concretamente per contribuire a spegnere stabili conflitti che producono sangue e morte in alcuni territori asiatici e medioorientali e che hanno il solo obiettivo di destabilizzare e indebolire quelle aeree geografiche per tentare di mantenere l'egemonia del vecchio occidente che nei fatti e nella realtà non esiste più da tempo.
Basterebbe riflettere al dato che L'Africa oggi e' il continente demograficamente più giovane del globo e con un margine di indice di crescita economica che nei prossimi anni sconvolgera' il mercato.
mondiale.
E L' Africa dista soli 70 km dall'Italia che rischia di essere spezzata in due dell'autonomia differenziata di stampo leghista.
I dati ci dicono che nel continente africano che e' più del doppio dell'Europa, la metà degli abitanti ha meno di 20 anni.
E con questi territori che fino a mezzo secolo addietro, sono stati colonizzati da noi europei , che dobbiamo fare i conti e cercare di instaurare solidi rapporti sociali ed economici, utili all'Europa per aprirsi verso nuove frontiere e cercare di evitare asfissie e crisi della propria economia e produttività.
Oppure ragionare sul fatto che Africa e Asia insieme equivalgono a quasi 6 miliardi di esseri umani , e alcuni stati di questi due continenti presentano ad esempio un indice di noau KNOW HOW( saper fare) e di innovazione tecnologica tra I più alti e competitivi del mondo.
Basti pensare alla Corea del sud che in quattro decenni e' stata capace di uscire dal sottosviluppo diffuso ed oggi e' sede delle multinazionali tra le piu forti del mondo: Daewo, Samsung, Hiundai ecc...
E' sempre piu evidente che l'apparato economico europeo e occidentale dipende in gran parte dalle aree orientali del pianeta. Unitamente ovviamente a forti contraddizioni che attengono la sfera dei diritti umani.
Oggi nel mondo vi sono 828 milioni di persone che soffrono la fame e 2,3 milioni di bambini che ogni giorno muoiono per malnutrizione.
E un miliardo di persone vive in stato di povertà ( con meno di 1 dollaro al giorno).
Di questi poveri 6 milioni vivono in Italia.
Sono solo alcuni dati del grande spaccato delle storture e delle ingiustizie che animano il pianeta e il nostro Paese.
E sono dati che devono necessariamente spingere la Sinistra verso una nuova mobilitazione culturale per ritrovare la sua anima vera e autentica e affermare un nuovo internazionalismo.
Solo così possiamo indebolire e fermare il crescente nazionalismo e fare avanzare una visione diffusa di solidarietà nel mondo.
Perché la strage di Steccato di Cutro ci dice , insieme a tante altre cose , che questo nostro mondo va cambiato.
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