ll Gup distrettuale ha rinviato a giudizio Nazzareno Colace, di 58 anni, di Portosalvo, una località del Vibonese, per l'omicidio premeditato, aggravato dalle finalità mafiose, di Francesco Covato, avvenuto tra il 23 e il 24 di gennaio del 1990. Aggravante mafiosa anche per il reato di occultamento di cadavere.
L'imputato, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Gambardella, è accusato, in concorso con altri soggetti ancora ignoti, di essere stato il promotore, l'ideatore e l'esecutore del delitto, compiuto con svariati colpi d'arma da fuoco all'indirizzo della vittima. Un'azione criminosa che per gli inquirenti avrebbe avuto una lunga premeditazione, forse legata ad un altro delitto, avvenuto nel 1987, probabilmente un regolamento di conti.
La Direzione Distrettuale Antimafia contesta anche l'aggravante di aver effettuato la spietata esecuzione per motivi futili, cioè per vendicare l'agguato che Colace gli aveva teso nel 1987.
Provincia di Vibo Valentia e Regione Calabria si sono costituite parti civili. L'udienza è attesa per il mese di marzo 2023.
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