‘Ndrangheta a Reggio Calabria, colpo ai Tegano: arrestati in 4

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Una volante della polizia
  14 gennaio 2020 09:13

Un'operazione della Polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è in corso per l'esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio premeditato, tentata estorsione, rapina e tentato omicidio aggravati, ad eccezione del tentato omicidio, dal metodo mafioso e dall'avere agevolato la 'ndrangheta unitaria, nella sua articolazione della cosca Tegano operante nel quartiere Archi di Reggio Calabria. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche diverse perquisizioni domiciliari.

La polizia, con l'operazione "Giù la testa" che ha portato a 4 arresti, ha individuato mandante ed esecutore dell'omicidio di Bruno Ielo, il tabaccaio ucciso con un colpo di pistola alla testa il 25 maggio 2017. Il commerciante 66enne, per l'accusa, fu ucciso su mandato di un esponente della 'ndrangheta in modo plateale con una pistola abbandonata accanto al cadavere, perché non si era voluto piegare al diktat della cosca di chiudere la tabaccheria facendo concorrenza a quella del mandante dell'omicidio, elemento di spicco della famiglia Tegano.

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lavoro di acquisizione, estrapolazione, studio e analisi delle immagini di numerosi di impianti di videosorveglianza, per tantissime ore di registrazione, ha consentito agli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria di ricostruire le fasi dinamiche dell’azione delittuosa e individuare i componenti del commando in POLIMENI Francesco e SCARAMOZZINO Cosimo che seguivano lo IELO con una Fiat Panda di colore rosso in stretto raccordo operativo con il killer DATTILO Francesco Mario che agiva a bordo di uno scooter, alternandosi ripetutamente nelle attività di pedinamento e di osservazione lungo la strada che la vittima stava percorrendo per ritornare a casa al termine della giornata di lavoro.

 

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 I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11.30 nella Questura di Reggio Calabria alla presenza del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri.

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