"Oggi una nuova attività d'indagine della Dda di Reggio Calabria, con emissione di numerose misure cautelari da parte del Gip del Tribunale per reati gravissimi, rivela il ruolo delle cosche sulla sanità e come, attraverso corruzioni e connivenze di professionisti arrivati ai vertici dell'Azienda, sarebbe stato alterato il funzionamento di parte dell'Asp di Reggio Calabria. Al di là degli esiti delle indagini, ed il principio garantista di presunzione d'innocenza, ogni giorno che passa è sempre più chiaro in che modo il diritto alla salute in Calabria sia stato oltraggiato e negato". Lo afferma, in una nota, i candidato alla presidenza della Regione Calabria Luigi de Magistris, sindaco di Napoli.
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"La pandemia, con tutte le inefficienze del sistema sanitario - prosegue de Magistris - fa emergere in modo evidente tutte le conseguenze di anni di colpevoli silenzi, di collusioni, di affari torbidi giocati sulle spalle delle calabresi e dei calabresi. La sanità calabrese è stata trasformata da apparati conniventi e corrotti in una mangiatoia, alla quale si sono rivolti soggetti che disprezzano questa terra e chi la abita e che hanno consentito di accumulare, per il solo territorio di Reggio Calabria, un buco che potrebbe essere di addirittura un miliardo di euro. Una cifra da fare tremare i polsi, una cifra per la quale gridano giustizia -una per una- le persone che ad oggi non hanno servizi, non hanno assistenza, non possono godere dell'articolo 32 della Costituzione, che dice 'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti'. È in nome della Costituzione che ho dato, do e darò tutte le mie energie per ristabilire il diritto alla salute in Calabria".
"Farò questo insieme a tutte quelle persone libere, competenti, coraggiose e oneste - sostiene ancora de Magistris - che non possono più vedere la Calabria ostaggio di apparati massomafiosi che hanno trasformato spesa pubblica sanitaria nel proprio bancomat. Farò questo insieme a tutti quei professionisti, operatori, lavoratrici e lavoratori della Sanità calabrese che sono i più e che non possono e non devono vedere la propria professionalità mortificata dalle connivenze di gente senza scrupoli".
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