Al momento dell'arresto Delfino Rocco Graziano, 34 anni ricercato da agosto 2017 per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti aveva con sè una pistola cal. 6,35 con matricola abrasa munita di due caricatori e 11 colpi, una carta di identità e una patente di guida (entrambe falsificate) attraverso le quali ne veniva agevolata la latitanza, nonché alcune ricetrasmittenti verosimilmente utilizzate dalla rete di favoreggiatori.
L'uomo, ricercato dall’agosto 2017 poiché, già sottoposto agli arresti domiciliari, si sottraeva dapprima a ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria che lo condannava ad una pena di anni 4 e mesi 4 di reclusione nonché a ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria per associazione mafiosa poiché ritenuto elemento di spicco della cosca ALVARO di Sinopoli. In particolare, in qualità di partecipe al locale di ‘ndrangheta di Santa Eufemia d’Aspromonte e, più specificatamente alla frangia mafiosa riferibile a LAURENDI Domenico, partecipava a riunioni di ‘ndrangheta in cui si discuteva dell'affiliazione e/o dell'attribuzione di doti di ‘ndrangheta ai sodali e con il compito di veicolare informazioni agli affiliati.
Anche alla luce del suo stato di latitanza, la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, nel marzo 2020, aveva emesso un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti, per l’esecuzione di una pena definitiva di 12 anni, 2 mesi e 25 giorni per vari reati contro il patrimonio, rapina, traffico di sostanza stupefacente, porto abusivo di armi ed altro.
I militari dell’Arma, dopo numerosi servizi di appostamento in area impervia e poco accessibile, sono riusciti a individuarlo in un casolare in una zona montana di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC) dove aveva trovato rifugio e, dopo aver cinturato l’intera area, hanno sorpreso l'uomo in compagnia del fratello e di un altro parente, entrambi tratti in arresto per concorso in favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena.
I tre arrestati, al termine delle formalità di rito, venivano associati alla casa circondariale di Palmi a disposizione dell’A.G. procedente.
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