'Ndrangheta a Verona. "Col tirapugni? Lo ammazzi": nelle intercettazioni l'abitudine ai metodi violenti

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images 'Ndrangheta a Verona. "Col tirapugni? Lo ammazzi": nelle intercettazioni l'abitudine ai metodi violenti
Foto di archivio della Polizia

Stralci di alcune conversazioni intercettate tra gli indagati che compaiono nelle carte dell'inchiesta per associazione mafiosa a Verona

  04 giugno 2020 16:29

"'Io ho anche il tirapugni...' 'Con ll tirapugni ? lo ammazzi, ...io ho paura che che con il tirapugni lo ammazzi''.. 'Pensaci, non è che gli devo dire 'scusa viene un attimo?'. Si gira e ''bam'"!.

Sono stralci di alcune delle conversazioni intercettate tra gli indagati che compaiono nelle carte dell'inchiesta per associazione mafiosa a Verona. Due di loro - uno è Nicola Toffanin, ritenuto il braccio destro del boss Giardino -, parla anche dell'uso del taser: "quello lì per rompere i legamenti è micidiale".

Banner

Stamattina, la polizia ha  eseguito un’operazione che ha determinato un duro colpo alla “locale” di ‘Ndrangheta di Verona, una struttura autonoma ma riconducibile alla cosca degli ArenaNicoscia di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone.

L’inchiesta coordinata dalla Dda di Venezia, ha portato all’emissione da parte del Gip di 26 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, truffa, riciclaggio, estorsione, traffico di droga, corruzione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di beni e fatture false.
In carcere sono finite 17 persone mentre nei confronti di altre 6 sono stati disposti gli arresti domiciliari e per 3 è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner