
L’”affermazione dei sodalizi criminali calabresi è da ricercarsi, innanzitutto, nella loro composizione organizzativa su base familiare sempre coesa all’interno”. E questo “nonostante l’ormai numero elevato di ‘ndranghetisti che di recente hanno deciso di collaborare con la giustizia”. E’ quanto si legge nella Relazione semestrale della Dia relativa al periodo gennaio-giugno 2021.
“Il quasi inedito fenomeno delle ‘collaborazioni’ – segnala la Relazione - costituisce sicuramente una significativa inversione di tendenza non solo all’interno dei sodalizi ma anche e soprattutto nei contesti sociali dove l’assoggettamento e l’omertà sono fattori fortemente radicati sul territorio, rappresentando le manifestazioni della presenza e del controllo mafiosi”.
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