di EDOARDO CORASANITI
Sono 31 i nomi degli indagati per cui la Procura distrettuale di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri ha chiuso il cerchio: l'operazione porta il nome "Alibante", il blitz del 3 maggio scorso che ha portato all'emissione di 19 misure cautelari per lo stesso numero di persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.
Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pubblico ministero Chiara Bonfadini sono emersi rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese, con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi. Al centro del mirino la presunta cosca di 'ndrangheta capeggiata da Carmelo Bagalà e ritenuta egemone sul territorio.
Tra i 31 non compare il nome di Pasquale Motta, giornalista (ex direttore di LaC che ha dato le dimissioni dopo la bufera giudiziaria) e politico di Nocera Tirinese: nella fase iniziale della vicenda per gli inquirenti era il volto di uno stratega occulto, referente della cosca di 'ndrangheta dei Bagalà, dominus, personalità in grado di mettere l'intera coalizione a disposizione della criminalità organizzata: concorso esterno in associazione a mafiosa.
Accuse però non ritenute sufficienti dal gip e dal Tribunale del Riesame che non hanno mai dato l'ok all'emissione della misura cautelare nei suoi confronti: mancavano le prove
Adesso si apre un altro capitolo, con la conclusione delle indagini preliminari riportate in 35 pagine: insieme ai propri avvocati, gli indagati adesso potranno chiedere di essere interrogati, produrre documentazione difensiva, interloquire con la Procura per tentare di persuaderla e portarla sulle proprie posizioni. Trascorsi 20 giorni, l'accusa potrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio o percorrere altre strade.
Compongono il collegio difensivo gli avvocati: Aldo Ferraro, Mario Murone, Pasquale Gigliotti, Roberto Sorrenti, Antonio Gigliotti, Ortensio Mendicino, Vincenzo Belvedere, Ramona Gualtieri, Antonio Muscimarro, Francesco Gambardella, Giuseppina Caliò, Leopoldo Marchese, Antonio Larussa, Davide Di Spena, Osvaldo Fratini, Marcello Bertucci, Roberta Scozzafava, Anna Mendicino, Mario Auriemma, Guido Contestabile, Antonio Quintieri, Giuseppe Sardo, Giuseppe Zofrea, Salvatore Colavolpe,
1) Carmelo Bagalà, 80 anni, di Gioia Tauro;
2) Domenico Aragona, 33 anni, di Nocera Terinese;
3) Ferdinando Aragona, 62 anni, di Nocera Terinese;
4) Francesca Bagalà., 51 anni, Falerna;
Maria Rita Bagalà, 52 anni, di Lamezia Terme;
6) Emilio Barletta, 52 anni, Lamezia Terme;
7) Peppino Calidonna, 78 anni Lamezia Terme;
8) Francesco Cardamone, 40 anni, residente a Nocera Terinese
9) Renzo Cardamone, 59 anni, Celico;
10)Antonio Cario, 51 anni, di Lamezia
11) Alfredo Carnevale, 37 anni, di Nocera Terinese;
12)Giovanni Costanzo, 54 anni, residente a Falerna;
13) Vincenzo Dattilo, 65 anni, di Lamezia;
14) Francesco Antonio De Biase, 50 anni, di Lamezia;
15) Luigi Ferlaino, di Falerna;
16) Alessandro Gallo, 32 anni, di Lamezia;;
17) Mario Gallo, 57 anni, di Falerna;
18) Raffaele Gallo, di Conflenti;
19) Antonio Gedeone, 48 anni, Cortona;
20) Umberto Gedeone, 49 anni, Cosenza;
21) Andrea Gino Giunti, 56 anni, Aosta;
22) Roberto Isabella,68 anni, Lamezia Terme;
23) Giovanni Eugenio Macchione, 62 anni, detto “cugino calimero”, di Lamezia
24) Vittorio Macchione, 70 anni, di Nocera Terinese;
25) Antonio Rosario Mastroianni,74, inteso Tonino “u milanese” o “postino”
26) Vittorio Palermo, 63, di Ischia;
27) Eros Pascuzzo, 34 anni, di Lamezia;
28) Benito Provenzano, 61 anni, Lamezia Terme
29) Alessandro Rubino, 45 anni, Montalto Uffugo;
30) Antonio Pietro Stranges, 68 anni, di Conflenti.;
31) Maria Rosaria Virardi, 49 anni, Falerna
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