È stato rinviato a giudizio Carmelo Manglaviti, l'ex responsabile del servizio cimiteri per il Comune di Reggio Calabria, accusato di concorso esterno con la 'ndrangheta per aver favorito la cosca Rosmini nei processi di imposizione del monopolio sui lavori edili all'interno del cimitero di Modena, un quartiere nella zona sud della città dello Stretto.
Al termine dell'udienza preliminare lo ha stabilito il gup Valerio Trovato accogliendo la richiesta presentata dal sostituto procuratore della Dda Sara Amerio che, assieme al procuratore Giovanni Bombardieri e al pm Stefano Musolino, ha coordinato l'inchiesta "Cemetery boss" sui clan Rosmini e Zindato. Le indagini hanno fotografato anche le frizioni tra le due cosche per il controllo di Modena.
Sono stati rinviati a giudizio anche gli altri cinque imputati che hanno scelto il rito ordinario. Si tratta di Mirella Patrizia Crisalli, Rosaria Nicolò e Carmelo Puleo accusati di intestazione fittizia. Il 6 ottobre prossimo inizierà il processo pure per Nicola Alampi e Roberto Puleo, imputati per associazione mafiosa.
Con l'inchiesta "Cemetery boss", condotta dalla Squadra mobile, i pm Musolino e Amerio sono riusciti a ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali della cosca Rosmini, federata alla famiglia mafiosa dei Serraino. Nel maggio dell'anno scorso dieci persone erano state arrestate in esecuzione di ordinanza del gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria.
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