
La procura di Vibo Valentia ha disposto l’esame autoptico per fare luce sul decesso di Antonino Barbieri, 65 anni, detto Camera, di Pannaconi di Cessaniti (Vv), trovato privo di vita in campagna dai carabinieri dopo l’allarme lanciato dai familiari che non l’avevano visto rientrare a casa.
Barbieri, pluripregiudicato, figurava attualmente tra i principali imputati nei maxiprocessi nati dalle operazioni antimafia denominate Rinascita Scott (assolto in primo grado nonostante la richiesta di condanna a 20 anni) e Maestrale-Carthago (dove risponde di narcotraffico e detenzione di armi con l’aggravante mafiosa). Si trovava in libertà – pur sottoposto all’obbligo di firma – dall’ottobre scorso dopo una decisione del tribunale del Riesame di Catanzaro per l’operazione Maestrale.
L'uomo era fratello di Francesco Barbieri, condannato in primo grado a 24 anni di reclusione perché boss di Cessaniti, nonché cognato del capobastone di Zungri, Giuseppe Accorinti, tra i principali esponenti dell’intera ‘ndrangheta calabrese, che sta attualmente scontando l’ergastolo. Anche due dei figli di Antonino Barbieri si trovano in carcere, condannati a 18 e 17 anni per associazione mafiosa.
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