'Ndrangheta nel Catanzarese, le elezioni di Squillace e l'imprenditore a caccia di appalti

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Comune di Squillace
  22 febbraio 2024 13:17

di STEFANIA PAPALEO

Un imprenditore a caccia di appalti, in grado "se non proprio di condizionare l'esito delle consultazioni elettorali, riuscendo a penetrare all'interno dell'amministrazione comunale,  con potenziali conseguenti vantaggi per sé e per la cosca "Bruno", quantomeno di "muovere" una cospicua quantità di voti, evidentemente proprio in virtù della sua appartenenza alla consorteria 'ndranghetistica". Questa la figura che emerge dalle carte dell'inchiesta Scolacium in riferimento all'imprenditore Sandro Stilo che, durante una conversazione (intercettata) con un altro indagato, parla delle elezioni comunali di Squillace del 2019 e di alcuni contrasti avuti con il cugino, Stefano Carabetta, attuale vice sindaco del comune, al quale - diceva - avrebbe negato il sostegno elettorale "a differenza di quanto avvenuto alla precedente tornata, quando riferisce di aver contribuito al raggiungimento del notevole risultato ottenuto (237 preferenze), che gli aveva consentito di essere nominato vicesindaco del predetto comune". E un altro indagato ancora, a sua volta intercettato dagli inquirenti, avrebbe anche riferito della volontà di Stilo di candidare a sindaco persona di sua fiducia "per poter aggiudicarsi più appalti possibili con la propria impresa edile".

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Di più. Sempre secondo i magistrati, Stilo, quale membro del clan Bruno, avrebbe anche esercitato violenza e minacce "al fine di condizionare l'attività dell'amministrazione comunale di Squillace e favorire i suoi interessi economici e, conseguentemente, con tutta evidenza anche quelli della cosca". Così come emergerebbe da una intercettazione del 24 febbraio 2019, durante la quale lo stesso racconta ad altri tre indagati di aver minacciato, in passato, un assessore, riferendo anche che, nell'occasione, in difesa dello stesso fosse intervenuto il sindaco di Squillace, Pasquale Muccari, e che pertanto avrebbe minacciato anche lui, mettendogli addirittura le mani al collo. Episodio che avrebbe fatto incrinare i rapporti con il cugino Carabetta. Motivo del litigio, in particolare, i lavori di manutenzione straordinaria del tetto della Scuola Media di Squillace Lido, che l'Amministrazione comunale aveva affidato alla ditta "Costruzioni Sud S.r.l.", salvo successivamente assegnare diversi interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza alla "Sa.R.Edil", impresa riconducibile proprio a Stilo.

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Nel corso della stessa serata, in un'ulteriore conversazione registrata dai carabinieri spunta uno scambio di battute tra Stilo e Muccari, in quella data impegnato nella campagna elettorale che lo ha riportato sindaco di Squillace, circa lavori affidati, in due distinte occasioni, per importi, rispettivamente, di 1.500 euro e 13.000 euro, dal Comune all'impresa di Stilo, che, tuttavia, non appare soddisfatto a pieno. 

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LEGGI QUI CRONACA DEL BLITZ E NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

LEGGI QUI LE ACCUSE AGLI IMPRENDITORI

 

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