Sette richieste di condanne, un’assoluzione e un non doversi procedere. Sono le richieste formulate dalla Procura di Catanzaro nell’ambito del processo “Coccodrillo”, il blitz diretto dalla Dda di Catanzaro e condotta dal Gico della guardia di finanza del capoluogo di regione, che a marzo scorso ha evidenziato un quadro indiziario a carico di alcuni imprenditori catanzaresi, in ordine a plurimi reati di intestazione fittizia di beni, realizzati attraverso un sistema di società, formalmente intestate a terzi, e tuttavia dagli stessi controllate e gestite. Tutto questo, secondo gli inquirenti, allo scopo di sottrarre il proprio patrimonio aziendale all’adozione di prevedibili misure di prevenzione antimafia.
Le richieste del pm:
Francesco Iiritano, (30enne), di Catanzaro, 4 anni, 6mila euro di multa; Vincenzo Pasquino, (60enne), di Catanzaro, 4 anni, 6 mesi e 12mila euro; Giuseppe Rotella, (53enne), di Simeri Crichi, 4 anni; Pasquale Torchia, (45enne), di Botricello, 3 anni e 8 mesi; Pasquale Vespertini, (40enne), di Catanzaro, 2 anni , 6 mesi e 600 euro di multa; Caterina Garcea, (41enne) di Catanzaro, 4 anni e Luciano Vitale, (54enne), di Catanzaro, 2 anni e sei mesi.
Mentre ha chiesto l’assoluzione per Antonio Capellupo, 47 anni, residente a Botricello e il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Pietro Garcea, 35 anni, di Catanzaro.
Compongono il collegio difensivo avvocati Vitaliano Leone, Giampiero Mellea, Andrea Gatto, Vittoria Aversa, Saverio Loiero, Iole Le Pera, Raffaele Bruno, Vincenzo e Andrea De Caro.
La prossima udienza sarà il 31 gennaio.
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