La gup di Milano Anna Calabi ha condannato a dodici anni e 8 mesi Cosimo Maiolo, il presunto boss della locale di ‘ndrangheta di Pioltello (Milano) accusato di associazione di stampo mafioso. Con lui sono stati riconosciuti colpevoli anche i tre figli Salvatore (10 anni e 8 mesi), Antonio (8 anni e 8 mesi) e Omar (6 anni), il fratello Damiano (9 anni e 2 mesi) e il nipote Giovanni (8 anni e 10 mesi). Dall’inchiesta della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile e dei pm della Dda Paolo Storari e Stefano Ammendola era emerso che nell’esercitare un “penetrante controllo sul territorio di Pioltello” avrebbe anche cercato di condizionare le elezioni amministrative dell’autunno 2021 in favore dell’allora del candidato sindaco Claudio Fina e dell'aspirante assessore all'urbanistica Marcello Menni, entrambi supportati da una coalizione di centrodestra. Condanne anche per altri due imputati tra cui Luca Del Monaco (10 anni e 10 mesi) e Fabio Ferrera (7 anni e 9 mesi). Le accuse a vario titolo erano di associazione mafiosa, coercizione elettorale, traffico di droga, tentata estorsione, tentato omicidio e altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso.
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