Trentasei misure cautelari, 31 delle quali in carcere, sono state eseguite dalla Squadra mobile di Reggio Calabria in esecuzione di un'ordinanza del gip su richiesta della Dda reggina, nell'ambito del blitz della polizia scattato all'alba tra Calabria, Lombardia e Toscana contro la cosca Molè di Gioia Tauro, una delle più potenti nel panorama criminale 'ndranghetistico. In totale sono circa 100 le misure cautelari eseguite.
In carcere sono finiti capi e gregari della cosca. Nell'ambito della maxi-operazione antidroga sono in corso anche sequestri preventivi di aziende, beni immobili, terreni e rapporti finanziari.
Scacco alle cosche del Reggino: decine di arresti e sequestri a Gioia Tauro
Le indagini, coordinate dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, hanno interessato le cosche di 'ndrangheta del versante tirrenico reggino. Investigatori della squadra mobile e del Servizio centrale operativo stanno eseguendo il provvedimento cautelare emesso dal gip Tommasina Cotroneo in diverse regioni d'Italia e all'estero.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione e porto illegale di armi, estorsione, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, traffico internazionale di stupefacenti. Alla conferenza stampa in programma alle 10.45 nella questura di Reggio Calabria parteciperanno anche il procuratore Giovanni Bombardieri, il direttore centrale anticrimine della polizia di stato Francesco Messina e il questore Bruno Megale.
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