
"Inefficacia della misura cautelare della custodia in carcere per Pasquale Quaranta e quella degli arresti domiciliari applicata a Francesco Giuseppe Bonavita".
Si conclude così il provvedimento del Tribunale di Vibo Valentia, chiamato a valutare la scadenza dei termini di due coinvolti nell'indagine della Dda e denominata "Costa Pulita": la scadenza di fatto non ha cambiato nulla per Quaranta (difeso dall'avvocato Diego Brancia), a cui viene annullata la misura ma resterà in carcere perché detenuto per altro; diversa la situazione invece di Pino Bonavita (difeso dagli avvocati Bagnato e Vecchio). Per quest'ultimo la Procura, data l'imminenza, ha chiesto la modifica della misura, l'obbligo di dimora. Sostituzione che il Tribunale di Vibo ha accordato.
Bonavita, 73 anni, inoltre, nei giorni scorsi aveva lasciato il carcere,grazie al provvedimento del Tribunale del Riesame di Catanzaro, non riscontrando un quadro indiziario tale da giustificare il mantenimento in carcere per gli ultrasettantenni.
Al 73enne è contestato l reato di associazione mafiosa con il ruolo di promotore, mentre Quaranta è imputato per associazione mafiosa ed estorsione aggravata.
ed.cor.
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