di EDOARDO CORASANITI
Venti condanne e 13 assoluzioni. E' l'esito del processo “Rimpiazzo”, che il 9 aprile del 2019 ha portato a 31 arresti contro il clan dei Piscopisani, una cosca del Vibonese, finito sotto la lente di ingrandimento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La procura, tramite il pm Andrea Mancuso, aveva chiesto 32 condanne e un'assoluzione. In abbreviato il gup ha condannato 15 imputati mentre 8 sono stati assolti (LEGGI QUI).
L'OPERAZIONE. Le accuse contestate, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti .I “Piscopisani”, considerati responsabili di una lunga serie di delitti nella frazione vibonese da cui prendono il nome, sarebbero stati un clan in ascesa, con l’ambizione di competere con la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite del panorama mafioso calabrese, egemone sulla provincia vibonese.
Il collegio degli avvocati Diego Brancia, Sergio Rotundo, Giuseppe Cutrullà, Giambattista Puteri, Francesco Calabrese, Annalisa Pisano, Giuseppe Di Renzo, Francesco Muzzopappa, Sorgiovanni Vincenzo , Giuseppe Gervasi , Francesco Sabatino , Walter Franzè , Giuseppe Di Renzo , Sergio Rotundo , Francesco Muzzopappa , Salvatore Staiano, Gaetano Scalamogna, Michelina Suriano, Giovanni Vecchio.
Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dalla giudice Tiziana Macrì ha condannato Rosario Battaglia, a 28 anni di reclusione, (il pm aveva chiesto 30 anni); Giuseppe Brogna, 10 anni, (il pm 12 anni); Nazzareno Colace, 8 anni e 3mila euro di multa, (il pm 11 anni e 4mila euro di multa); Domenico D’Angelo, 10 anni (il pm 12 anni); Giuseppe D’Angelo, 10 anni (il pm 15 anni); Angelo David, 10 anni (il pm 16 anni e 1.500 euro di multa); Francesco Felice, 16 anni e 8 mesi (il pm 19 anni); Ippolito Andrea Fortuna, 8 anni (il pm 9 anni e 6mila euro); Nazzareno Galati, 13 anni e 11 mesi (il pm 22 anni e 6 mesi); Salvatore Giuseppe Galati, 12 anni (il pm 16 anni di reclusione); Benito La Bella, 13 anni e 11 mesi (il pm 20 anni e sei mesi); Giuseppe Lo Giudice, 6 anni e 8mila euro di multa (il pm 5 anni, 4 mesi, 2mila euro di multa); Pantaleone Mancuso, 8 anni e 8mila euro di multa (il pm 12 anni 4.500 euro di multa); Michele Silvano Mazzeo, 8 anni e 5 mesi (il pm 12 anni e millecinquecento euro di multa); Nazzareno Pannace, 13 anni e 5 mesi (il pm 17 anni di reclusione); Stefano Farfaglia, 10 anni (il pm 13 anni e sei mesi); Francesco Popillo, 13 anni e 6 mesi (il pm 17 anni); Francesco Romano, 13 anni e 5 mesi (il pm 17 anni); Pierluigi Sorrentino, 13 anni e 4 mesi (il pm 17 anni); Michele Rinaldo Emilio Staropoli, 9 anni e 6 mesi (il pm 10 anni e 10mila di multa);
I magistrati hanno assolto Nicola Barba, (il pm voleva 8 anni e 3mila euro di multa); Maria Concetta Immacolata Fortuna, (il pm 11 anni); Michele Fortuna, (il pm 10 anni e 10 mesi); Leonardo Domenico Vacatello, (il pm 9 anni, sei mesi, tremila euro di multa); Luigi Francesco Zuliani, (il pm 6 anni e 2mila euro); Tommaso Lo Schiavo, (il pm 4 anni); Simone Prestanicola, (il pm 3 anni);Francesco Tassone, (il pm 16 anni); Annarita Tavella, (il pm 2 anni); Gianluca Rosario Tavella, (il pm 8 anni e seimila euro). Inoltre ha assolto il finanziere Mariano Natoli, confermando per quest’ultimo quanto richiesto dal pubblico ministero. Il collegio ha inoltre sentenziato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Raffaella Mantella (il pm 2 anni) e il finanziere Giovanni Tinelli per il quale la pubblica accusa aveva chiesto 3 anni.
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