Si costituiscono parte civile Regione, Comune e Provincia di Vibo Valentia
05 ottobre 2020 11:49Sono 47 gli imputati che questa mattina sfilano davanti al giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro.
Al centro dell'inchiesta c'è il clan dei "Piscopisani", accusato di voler allargare i propri affari illeciti nella città e nella provincia vibonese, e che ha determinato l'indagine dal nome "Rimpiazzo".
In totale, la Procura di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri ha chiesto il rinvio a giudizio per 57 indagati: 5 di questi sono già a giudizio davanti al Tribunale di Vibo Valentia (Giuseppe Salvatore Galati, 56 anni, detto “Pino il ragioniere”, indicato quale “capo società” del clan dei Piscopisani; Nazzareno Galati, 30 anni; Rosario Battaglia, 35 anni, uno dei vertici del “locale” di Piscopio; Giuseppe Brogna, 62 anni. Tali imputati sono tutti di Piscopio, ai quali si aggiunge Stefano Farfaglia, 36 anni, residente a San Gregorio d’Ippona).
Altri 5 saranno giudicati con il rito abbreviato: Michele Fiorillo, 34 anni, alias “Zarrillo”; Nazzareno Fiorillo, 54 anni, detto “U Tartaru”, Rosario Fiorillo, 30 anni, detto “Pulcino”; Giovanni Battaglia, 36 anni; Francesco La Bella, 46 anni.
Oggi l'udienza, dopo il rinvio per il Covid, in cui si è costituita parte civile la Regione Calabria, la provincia di Vibo Valentia e il Comune di Vibo Valentia.
Ad ogni modo, il giudice ha rinviato al prossimo 21 ottobre.
L'OPERAZIONE. Le accuse contestate, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’operazione sono stati impegnati oltre 200 poliziotti che hanno eseguito provvedimenti giudiziari a Vibo Valentia e nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine. Colpita dal blitz è la cosca dei “Piscopisani”, attiva nel Vibonese. Dalle investigazioni, il clan avrebbe spacciato cocaina anche nelle piazze sicliane.
I “Piscopisani”, considerati responsabili di una lunga serie di delitti nella frazione vibonese da cui prendono il nome, sarebbero stati un clan in ascesa, con l’ambizione di competere con la cosca Mancuso di Limbadi, una delle più agguerrite del panorama mafioso calabrese, egemone sulla provincia vibonese.
La polizia ha ricostruito l’organigramma del clan, cristallizzando ruoli e funzioni.
I NOMI DEGLI IMPUTATI DI OGGI:
Angelo David, 36 anni, di Piscopio;
Benito La Bella, 32 anni, di Piscopio;
Nicola Barba, detto “Cola”, 68 anni, di Vibo Valentia, residente a Bivona;
Marco Fiorillo, 32 anni, di Piscopio;
Michele Fiorillo, 33 anni;
Pasquale Fiorillo, 31 anni, di Piscopio;
Salvatore Vita, 44 anni, di Vibo Marina;
Nazzareno Colace, 55 anni, di Portosalvo;
Ippolito Fortuna, 59 anni, di Vibo Marina;
Francesco Tassone, 42 anni, imprenditore agricolo residente a Vibo;
Francesco D’Ascoli, 48 anni, di Vibo Marina;
Nazzareno Felice, 59 anni, di Piscopio;
Francesco Felice, 26 anni, di Piscopio;
Simone Prestanicola, 42 anni, di Piscopio;
Michele Suppa, 28 anni, di Vibo Valentia;
Annarita Tavella, 33 anni, di Vibo Valentia;
Gianluca Tavella, 50 anni, di Vibo;
Leonardo Vacatello, 51 anni, di Vibo Marina;
Luigi Zuliani, 49 anni, di Piscopio;
Giovanni Tinelli, 43 anni, di Trieste, in servizio a Vibo;
Mariano Natoli, 51 anni, di Termini Imerese,
Luigi Maccarone, 42 anni, di Limbadi;
Salvatore Carnovale, 41 anni, di Piscopio.
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