Per il Tribunale di Catanzaro è venuta meno la pericolosità sociale
08 gennaio 2023 13:58di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Revocata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza a carico di Antonio Donato, storico appartenente al clan dei Gaglianesi.
Accolta la richiesta dell’avvocato Antonio Lomonaco.
Il Tribunale di Catanzaro (presieduto da Mario Santoemma, coadiuvato dai giudici Silvia Manni e Barbara Elia) nel corso dell'udienza tenuta lo scorso 12 dicembre ha difatti rigettato la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro tesa a verificare la persistenza della pericolosità sociale al fine di riattivare la sorveglianza speciale sospesa per diversi anni a seguito dell’intervenuta carcerazione dell’interessato.
A fondamento della originaria decisione di applicare la sorveglianza speciale veniva evidenziato dalla Procura il curriculum criminale costellato da una pluralità di denunce e condanne definitive subite, nonché la comprovata partecipazione a ben 2 associazioni mafiose, alla cosca dei Gaglianesi e a quella dei Giampà, in seno alla quale ha svolto il ruolo di stabile rifornitore di automobili e motocicli, poi utilizzati dalla cosca per il compimento di azioni omicidiarie e delittuose a Lamezia Terme.
Durante l’udienza fissata per la trattazione della proposta, il suo legale evidenziava il difetto del requisito dell'attualità della pericolosità sociale; in particolare, sosteneva che l'ultimo procedimento penale a carico del proposto è intervenuta un'attenuazione delle originarie contestazioni accusatorie.
A riprova di ciò, la difesa produceva una serie di documenti che danno prova dell’alleggerimento delle originarie contestazioni riguardanti una presunta nuova associazione a delinquere dedita al narcotraffico, il cui processo peraltro é ancora in corso, ed ha quindi concluso chiedendo la revoca del provvedimento.
Detta documentazione é stata ritenuta decisiva dal Tribunale che ha stabilito come “sia venuta meno la pericolosità sociale di Donato Antonio e, conseguentemente, debba essere revocato il decreto di prevenzione di cui in premessa”.
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