'Ndrangheta. Sequestrati 22 milioni di euro a imprenditore del Reggino

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  19 gennaio 2021 08:44

Beni per 22 milioni di euro sono stati confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, coordinata dalla Dda, in esecuzione di un decreto del Tribunale - Sezione misure di prevenzione, a carico di Girolamo Giovinazzo, di 48 anni, di Cittanova, detto Jimmy, ritenuto contiguo alla cosca Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, a cui risulta legato anche da vincoli di parentela, avendo sposato Francesca Politi, nipote del defunto capo cosca Girolamo Raso.

L'imprenditore, insieme alla moglie, è stato coinvolto, nel luglio 2016, nell'operazione "Alchemia" della Dda contro le cosche Raso-Gullace-Albanese di Cittanova e Parrello-Gagliostro di Palmi, per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e reati contro la Pubblica amministrazione. Per l'accusa, Giovinazzo ricopriva il ruolo di "portavoce" ed uomo di fiducia di Girolamo Raso, con il compito di mantenere i rapporti con i sodali, con cosche contigue e con il mondo politico ed imprenditoriale, nonché con funzionari pubblici, per agevolare l'ottenimento di commesse o appalti, contributi comunitari ed altre provvidenze. Nell'aprile 2018 la Dia aveva sequestrato beni dell'imprenditore. Nell'inchiesta Alchemia, Giovinazzo è stato assolto con sentenza del 18 luglio 2020 del Tribunale di Palmi, appellata dalla Dda. Tuttavia, sulla base del principio di autonomia tra procedimento di prevenzione e procedimento penale, la Sezione misure di prevenzione ha riscontrato elementi di prova valorizzabili in sede di misure di prevenzione "laddove è sufficiente provare l'appartenenza in senso lato ad un'organizzazione criminale e non l'effettiva partecipazione".

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Così lo ha sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni. Dal punto di vista patrimoniale, sarebbe emerso come la crescita imprenditoriale sia stata agevolata nell'avvio e nell'espansione, dal ricorso a pratiche illecite. E' stata così disposta la confisca che ha riguardato 5 società operanti nei settori turistico-alberghiero, agricolo, lavorazione del legname e trasporto rifiuti, tra le quali l'albergo di lusso "Uliveto Principessa Park Hotel" di Cittanova. Confiscati anche 15 terreni ad uso agricolo e 2 capannoni ad uso industriale.

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