"Non ho mai avuto nulla a che fare con queste vicende. La mia vita privata e professionale è specchiata e trasparente, come quella della mia famiglia, da generazioni. Mi è stata inferta una ferita che non smetterà mai di sanguinare, è stata distrutta la mia vita. Ma non ho mai smesso di aver fiducia nella Giustizia sapendo che la verità avrebbe infine trionfato".
Lo ha detto l'ex sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici, commentando, secondo quanto riferisce un comunicato dei legali dell'ex primo cittadino, gli avvocati Roberto Laghi e Tommaso Caliciuri, "la sentenza di assoluzione con formula piena dai reati a lui contestati emessa dal Gup distrettuale di Catanzaro a conclusione del processo Stige". (LEGGI QUI)
"Angelo Donnici - prosegue la nota - è stato riconosciuto totalmente estraneo ai fatti contesti e ne è stata dichiarata la completa assoluzione 'per non avere commesso il fatto'. In data 9 gennaio 2017 nei confronti dell'avv. Angelo Donnici, persona incensuratissima e di specchiata moralità, veniva emessa la estrema misura della custodia cautelare nel carcere di Cosenza, in cui il nostro assistito rimaneva recluso per 20 interminabili giorni. La gravissima misura cautelare veniva emessa nonostante l'avv. Angelo Donnici da alcuni mesi non fosse più sindaco del Comune di Mandatoriccio e l'imputazione allo stesso contestata fosse relativa unicamente ad un presunto concorso nel (modesto) reato di una presunta turbativa d'asta per un fatto risalente addirittura al mese di settembre del 2011. In data 26 gennaio 2018 il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha completamente annullato (unico caso in un processo che vedeva indagati 169 soggetti) il provvedimento cautelare emesso nei confronti dell'avv. Donnici, ripristinando la libertà personale ingiustamente compressa. Successivamente, la sesta Sezione penale della Corte di Cassazione, con sentenza del 9 maggio 2018, non ha accolto il ricorso avanzato dalla Dda di Catanzaro avverso il provvedimento del Tribunale della Libertà di Catanzaro. Lo stesso Procuratore generale della Cassazione ne chiedeva il rigetto sul presupposto della completa esclusione di Donnici ai fatti contestatigli. La Suprema Corte ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso proposto dalla Procura di Catanzaro. Eppure, nonostante i citati e chiarissimi superiori provvedimenti giurisdizionali, la Procura di Catanzaro chiedeva il rinvio a Giudizio dell'avv. Angelo Donnici".
"In sede di udienza preliminare - prosegue la nota dei due legali - Donnici, dinanzi al 'nulla' a suo carico, e rispetto ad un stato di atroce sofferenza fisica e psichica che gli ha rovinato la vita, chiedeva di essere ammesso al rito abbreviato e il Gup provvedeva conformemente. Nella giornata di ieri il Gup del Tribunale di Catanzaro, con la sentenza sopra richiamata, ha assolto Angelo Donnici per non aver commesso il fatto".
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