Un sequestro di beni per tre milioni di euro è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia nei confronti di un presunto appartenente a un sodalizio criminoso legato alla cosca di 'ndrangheta Grande Aracri di Cutro che operava nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, e nelle province di Mantova e Cremona.
Il provvedimento di prevenzione è stato emesso dalla Corte di Appello di Bologna e ha interessato 2 immobili e 5 imprese del settore edile e immobiliare in provincia di Piacenza e di Cremona nonché 2 autovetture e 43 rapporti bancari accesi in numerosi istituti di credito. Al soggetto titolare di questi beni è stata anche applicata una misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni cinque.
L'esistenza del sodalizio criminoso operante nell'area padana e legato alla cosca crotonese è stata definitivamente sancita dalle sentenze del maxi processo “Aemilia”.
Il risultato raggiunto, si legge in una nota, origina da una complessa attività investigativa i cui esiti avevano portato nel mese di luglio 2021 il Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia a formulare una proposta congiunta per l’applicazione delle citate misure di prevenzione personale e patrimoniale.
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