di EDOARDO CORASANITI
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha a disposizione un nuovo collaboratore di giustizia: è Walter Loielo, 23 anni, di Gerocarne, recentemente indagato insieme al fratello Ivan per l'omicidio del padre, Antonio. Il cadavere dell'uomo è stato recuperato tra i boschi di Ariola a novembre 2020.
Ad annunciarlo durante il processo per l'autobomba di Limbadi è il pubblico ministero Andrea Mancuso, che comunica ai giudici e alle difese che il 20 marzo scorso il neo pentito avrebbe riferito circostanze relative ad un attentato di natura esplosiva che il collaboratore di giustizia collega all'autobomba che il 9 aprile del 2018 costò la vita a Matteo Vinci, 42enne biologo. Al processo di fronte alla Corte d'Assise ci sono Domenico Di Grillo, di 72 anni; la moglie, Rosaria Mancuso (64); il genero, Vito Barbara (29) e la figlia Lucia (30). La difesa è composta dagli avvocati Fabrizio Costarella, Giovanni Vecchio, Mario Santambrogio, Francesco Capria, e Giunta.
Per la stessa vicenda sono indagati, ma separatamente, anche Antonio Criniti e Filippo De Marco: i due sono indagati accusati di essere gli esecutori materiali della bomba. A novembre scorso il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha confermato la misura cautelare detentiva ma ha annullato ad entrambi due capi di imputazione: l'omicidio e l'estorsione.
Il collaboratore di giustizia verrà sentito al processo il prossimo 27 aprile; successivamente, verranno sentiti gli imputati di oggi. Inoltre, è stato dato mandato ad un perito per la trascrizione di nuove intercettazioni ambientali e telefoniche.
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