Entra a far parte del processo nato dall’operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Petrol Mafie” tutta l’attività istruttoria espletata nel maxiprocesso Rinascita Scott riguardante la posizione del principale imputato, vale a dire quella del boss della ‘ndrangheta Luigi Mancuso.
Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia nell’ambito di entrambi i procedimenti (stralcio-Rinascita Scott per Luigi Mancuso e Petrol Mafie) ha infatti deciso con apposita ordinanza di riunire i due processi in corso. La posizione di Luigi Mancuso, 68 anni, di Limbadi, ritenuto al vertice dell’omonimo clan di Limbadi (Vv), era stata in precedenza stralciata dal troncone principale di Rinascita Scott, dopo che la Corte d’Appello di Catanzaro il 16 settembre scorso aveva accolto la ricusazione di due giudici del Collegio giudicante, così come avanzato dalla difesa.
Ora, quindi, la decisione di riunire la posizione di Luigi Mancuso – indicato come “capo Crimine” dell’intera ‘ndrangheta della provincia di Vibo Valentia – al processo Petrol Mafie che mira a far luce su un traffico di petrolio e dove a Mancuso viene contestato il reato di estorsione.
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