di FRANCESCA FROIO
Sotto un bellissimo e caldo sole di fine ottobre i ragazzi delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di Sersale e di Zagarise, accompagnati dalle insegnanti e dal Dirigente dell’I.C. “Giuseppe Bianco” di Sersale prof.ssa Maria Brutto, hanno partecipato ad interessanti attività di didattiche di educazione ambientale nel "Campo della biodiversità castanicola di Vecchiarello".
L’importante iniziativa educativa, che si è svolta nei giorni 29 e 30, è stata realizzata nell’ambito del protocollo stipulato tra la Riserva Naturale delle Valli Cupe, l’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) e l’Istituto Comprensivo “G. Bianco” di Sersale ed è stata resa possibile grazie alla disponibilità del Commissario Straordinario dell’Azienda Calabria Verde dottore Aloisio Mariggiò, che ha messo a disposizione il bellissimo “Campo della biodiversità castanicola di Vecchiarello”, e soprattutto, dei tecnici divulgatori dell’ARSAC, il dottore Antonio Scalise (tra i più qualificati esperti in materia di castanicoltura) e la dottoressa Teresa Borelli, e del dottore Salvatore Bianco, giovane e qualificato esperto in scienze agrarie, protagonista di numerose attività di promozione della biodiversità della Riserva delle Valli Cupe.
Il tutto si è potuto realizzare grazie anche alle qualificate maestranze di Calabria Verde guidate da Carmine Pitari. Ad introdurre le attività il benvenuto della dirigente scolastica e del Sindaco Avv. Salvatore Torchia, che ha riportato i saluti dell'intera amministrazione e nello specifico del dottore Rosario Colosimo, delegato alla Riserva delle Valli Cupe.
Proprio Colosimo ha curato le fasi che hanno preceduto l’importante iniziativa didattica che ha visto coinvolti i ragazzi, dando loro la possibilità di conoscere le attività di ricerca svolte presso la struttura, prendere contatto con l'elevata biodiversità presente, costituita da 90 varietà castanicola delle quali 50 calabresi, ed ancora di apprendere come si esegue la lotta biologica contro le principali avversità che attanagliano il castagno.
I giovani protagonisti hanno concluso le due giornate formative con una meravigliosa esperienza legata al raccolto delle castagne, per comprendere come la vita di un tempo, incentrata sull'attività agricola, permettesse alle popolazioni locali di sopravvivere e quanto il castagno, intorno al quale ruotava l'economia, fosse il centro di tutto ciò, con i vari pastillari dislocati in tutto il territorio, che servivano per la trasformazione delle castagne appunto in pastilli.
Un progetto capace di entusiasmare e coinvolgere fortemente i ragazzi delle classi quarte e quinte, che attendono ora il prossimo appuntamento previsto per primavera, dedicato invece agli innesti.
Un’occasione di crescita e di conoscenza dunque, mirata al futuro attraverso la rievocazione di un prezioso passato, fatto di storia e di tradizioni.
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