Nel carcere di Ascoli Piceno si è impiccato ieri il detenuto Roberto Franzè, calabrese residente da anni nel Bresciano, che stava scontando una condanna definitiva. Recentemente era stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Brescia che gli contestava episodi di usura aggravati dal metodo mafioso. Franzè si è tolto la vita in carcere dopo aver più volte comunicato alla Procura di Brescia le proprie condizioni psicofisiche.
"Non possiamo proprio dire che Franzè non abbia urlato quotidianamente di non farcela più. Aveva un'invalidità accertata. Il magistrato di sorveglianza competente è stato particolarmente sensibile nel cercare una soluzione. Per il resto è stato solo deserto e solitudine" commenta l'avvocato Gianbattista Scalvi che, con Anna Marinelli, difendeva Roberto Franzè.
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