Nel Pd catanzarese è tempo di polemica alla vigilia dell'Assemblea, Puzzonia: "Conta il consenso personale"

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Pasquale Puzzonia
  19 giugno 2023 10:09

Alla vigilia della tanto attesa Assemblea cittadina del Pd nel partito la polemica a distanza ravvicinata fra attuali suoi esponenti, iscritti, ex militanti, continua. Il Pd un partito senza pace. La troverà nella oramai imminente resa dei conti assembleare. In ordine di tempo nel campo largo della polemica l’intervento di Lino Puzzonia, che si definisce – lui ex pd- militante di sinistra senza senza voti. Pubblichiamo la nota nel suo testo integrale.

"Il 20 Febbraio dell’anno passato nella mia lettera di commiato dal PD, dopo 51 anni di militanza, scrivevo, commentando l’andamento del congresso in cui molti di noi avevano sperato per una rinascita del partito: Purtroppo la delusione è stata cocente. Il percorso congressuale ha dimostrato che la pratica del “partito degli eletti”, che ci aveva portato all’annullamento, continua più forte di prima.
L’affermazione mi è tornata in mente un anno e mezzo dopo seguendo la querelle nata da una nota di Carla Rotundo. Carla lamentava la mancanza di una forte iniziativa del partito cittadino malgrado la vivacità di qualche circolo e rivendicava proprio ai circoli la nascita della vera politica e non all’iniziativa personale lamentando inoltre che non si fosse ancora svolta l’Assemblea cittadina sollecitata ormai da alcuni mesi.
La replica del Segretario cittadino a me è sembrata francamente sopra le righe. Celia è stato piuttosto risentito, rancoroso finanche ma quel che più conta è un’altra questione. Mi pare che il Segretario non sia entrato nel merito delle questioni poste da Carla Rotundo ma ha candidamente affermato che la stessa non aveva quasi titolo a dissentire non avendo mai dimostrato di avere un consenso misurabile e di puntare quindi a una “scalata interna al partito” in qualche modo non legittimata.
Ecco perché mi è tornata in mente la mia affermazione dell’anno scorso. Nel Partito Democratico calabrese e catanzarese non contano il contributo di idee, le proposte, l’entusiasmo, la militanza. Conta il consenso personale misurabile in voti che magari possono essere ottenuti dai loro titolari finanche con simboli e aggregazioni diverse come del resto mi pare sia già accaduto.
Il “patito degli eletti” insomma che non si limitano ad esercitare il proprio ruolo istituzionale ma il Partito lo vogliono orientare e dirigere senza dover sopportare dissensi interni.
Io ho militato per qualche decennio in un Partito che funzionava proprio all’incontrario: Un Partito insomma nel quale  la discussione e il confronto interni determinavano le scelte politiche che gli eletti (preselezionati dal partito stesso) dovevano trasformare in azione in sede istituzionale-
Un partito insomma in cui poteva contare anche l’opinione mia o di Carla Rotundo che di pacchetti di voti non disponiamo.
Questo non è il PD oggi perlomeno al di qua del Pollino. E così mentre la destra detta legge in Regione e, malgrado il risultato elettorale, sembra volerlo fare anche in città, resta ad autoincensarsi per una attività politica che non c’è indebolendo anche l’azione della giunta comunale."
 

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