L’ex parlamentare leghista Gianluca Pini ha patteggiato una pena a un anno e 11 mesi, con sospensione condizionale, dopo l’indagine nata in Romagna dalle Procure di Forlì e Bologna che lo vedeva accusato di corruzione e truffa. E’ stata, invece, archiviata l’ipotesi di riciclaggio. Pini, arrestato lo scorso 22 giugno e rimasto in carcere fino al 7 luglio, è accusato di una presunta truffa ai danni di Ausl Romagna a cui avrebbe fatto arrivare dei dispositivi di protezione personale che in realtà non sarebbero stati a norma.
In questa vicenda è coinvolto anche un ex assessore regionale in Calabria, il quale, secondo la Procura romagnola, aveva instaurato con Pini una sorta di “pactum sceleris”: gli sarebbe stato promesso dall’ex deputato di “accreditarlo all’interno della Lega in modo che venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo, che effettivamente otteneva”.
Secondo quanto ricostruito, l'indagato “accettava le promesse in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica”. I pm facevano dunque riferimento “alle richieste di Pini in occasione di importazione di merce” tra cui dispositivi medici e mascherine al centro dell’inchiesta e nell’appalto poi ottenuto da Ausl Romagna. Pini è difeso dall’avvocato Carlo Nannini mentre domani è in programma l’udienza preliminare per Minenna e gli altri imputati.
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