Nel Soveratese erba alta e strade dimenticate: viaggio nel cuore dell’abbandono

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  30 giugno 2025 11:18

di SETTIMIO PAONE 

C’è un’Italia che vive e resiste ogni giorno, fatta di piccoli borghi, di comunità generose e di paesaggi mozzafiato. Ma c’è anche un’Italia che viene trascurata, abbandonata nei suoi bisogni più semplici eppure essenziali. È questa l’Italia che si incontra percorrendo le strade provinciali tra Montauro, Gasperina, Stalettì e Montepaone: un territorio bellissimo, ma oggi segnato da un preoccupante stato di degrado e incuria.
Chi si trova a viaggiare su queste arterie, fondamentali per la mobilità quotidiana di residenti, pendolari e turisti, si imbatte in un panorama tutt’altro che rassicurante: vegetazione selvaggia che invade le carreggiate, cespugli che restringono la visuale in curva, erba alta che in alcuni tratti lambisce – e a volte supera – i limiti del manto stradale. Non si tratta di semplici disagi estetici, ma di pericoli concreti per la sicurezza. In particolare, lungo il tratto che collega Montauro e Gasperina, le sterpaglie si allungano come braccia dimenticate sull’asfalto, costringendo automobilisti e motociclisti a manovre azzardate per evitare ostacoli imprevisti. Nei pressi di Stalettì, la situazione non migliora: tratti panoramici da cui un tempo si godeva una vista aperta sul mare ora sono soffocati da una vegetazione incontrollata che cancella perfino i guardrail.

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Anche a Montepaone, comune attraversato da più direttrici strategiche, si riscontra la stessa trascuratezza: canne, rovi, arbusti cresciuti senza controllo tolgono luce e visibilità, aumentando il rischio di incidenti, soprattutto in caso di pioggia o nelle ore serali.

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Tutto questo accade mentre si continua a parlare di rilancio del turismo e valorizzazione del territorio. Ma quale turista – o quale cittadino – può sentirsi davvero accolto quando deve percorrere strade in condizioni simili, con il timore costante che dietro l’angolo l’asfalto finisca o la visuale venga improvvisamente azzerata da un muro verde? Le responsabilità, come spesso accade, si perdono tra competenze frammentate e silenzi burocratici. Ma intanto la realtà resta sotto gli occhi di tutti – anzi, spesso è proprio la vista a mancare, nascosta da sterpaglie che nessuno sembra più disposto a tagliare. Ciò che serve non è solo un intervento d’urgenza, ma una presa di coscienza seria da parte degli enti preposti, a cominciare dalla Provincia. Le strade non sono solo asfalto e segnaletica: sono arterie di vita, di lavoro, di relazione, e vanno curate come si fa con ciò che si ama.
Chiediamo, con forza ma con rispetto, che chi ha responsabilità amministrativa restituisca dignità a queste strade. Lo si deve ai cittadini, ai visitatori, ma soprattutto al futuro di una terra che merita molto più di una manutenzione dimenticata. Perché la bellezza della Calabria non può finire soffocata dall’incuria.

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