BORGIA (CZ)- Trentanove vittime di femminicidio dal primo gennaio 2019 al 30 giugno (dati associazione Sos Stalking). Una dinamica che si ripete spesso: a compiere il delitto è il compagno, il marito. L’uomo che nella maggior parte dei casi ogni vittima ha scelto di avere accanto per amore. Ma che si è trasformato in un mostro. In totale nel 2018 in Italia hanno perso la vita 86 donne, il 2017 ha visto 113 vittime, nel 2016 ne sono state uccise 115, 120 nel 2015, ben 138 nel 2013. L’Italia sembra voler restare un Paese non per donne: i dati raccolti nell’ultimo rapporto del Censis, realizzato con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità, confermano che la media è ancora oggi di un femminicidio ogni 60 ore. Una ferita che sembra non chiudersi. Ma per contrastare un fenomeno pervicacemente attuale e radicato occorre lavorare sulle giovani generazioni, introducendo il dibattito nelle scuole per costruire la cultura del rispetto; occorre tendere la mano e proteggere le donne che vogliono denunciare senza paura di essere giudicate, o peggio perseguitate dal proprio aguzzino non appena uscito da carcere. E per fare questo serve una solida rete tra istituzioni e associazioni, sensibilizzando i cittadini, all’insegna della formazione e della professionalità. E’ quanto emerso nel corso del dibattito che si è svolto ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Borgia che torna a discutere di “femminicidio” in occasione della Notte Rosa, una serata speciale organizzata dal Comune guidato dal sindaco Elisabeth Sacco e dalla Pro Loco che hanno regalato alla propria comunità il concerto di Sergio Sylvestre, nell’ambito del cartellone “Borgia d’estate 2019”. Il giovane cantante che si è fatto conoscere partecipando al talent show “Amici” di Maria De Filippi e nel 2019, è salito sul palco dell’Ariston per accompagnare in duetto, insieme a Biondo, il cantante in gara Einar, particolarmente sensibile a questa tematica ha anche interrotto le prove che stava svolgendo in piazza del Rosario per portare il proprio saluto e il proprio sostegno al convegno in via di svolgimento. Al tavolo della presidenza, a riflettere sul tema “Stop al femminicidio” nel convegno moderato dalla giornalista Maria Rita Galati, assieme al sindaco di Borgia, e l’assessore Irene Cristofaro, la consigliere Silvia Laganà, la segretaria della Pro Loco di Borgia, Maria Calabretta, la presidente di Attivamente coinvolte Onlus Stefania Figliuzzi, il vice presidente della commissione sanità Regione Calabria, Baldo Esposito, e l’assessore regionale alle Politiche sociali e pari opportunità, Angela Robbe. A sorpresa, presente anche il direttore artistico del Festival “Armonie d’Arte”, Chiara Giordano, che si sta svolgendo nel Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia e proprio questa sera vedrà in scena “I Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo con artisti del calibro di Piero Giuliacci, che vestirà i panni di Canio, di Alberto Mastromarino nei panni di Tonio e di Rossana Potenza in quelli di Nedda. Un’opera che racconta proprio di un femminicidio, un fatto di cronaca realmente accaduto a Montalto Uffugo, che ispirò Leoncavallo, testimone dell’omicidio di una donna da parte del marito vestito da pagliaccio. E il direttore artistico ha preannunciato che domani l’ingresso per i residenti di Borgia sarà gratuito.
“Nonostante continuiamo a parlare e confrontarci sul tema spinoso del femminicidio, donne innocenti continuano a morire sotto i colpi di uomini che dicevano di amarle – ha esordito il sindaco Sacco -. Tutti insieme dobbiamo lavorare per far capire alle donne che possono decidere di denunciare, non devono sentirsi sole. Altrimenti arriveremo sempre troppo tardi”. Dare un segno di luce, ha detto Sergio Sylvestre salutando la platea. Un segno di luce che diventa buio profondo nel cuore delle proprie case, che invece dovrebbero custodire emozioni e affetti, rimarca la segretaria della Pro Loco Maria Calabretta. “Quello che dobbiamo fare è informare – dice ancora – deve essere chiaro che le donne non sono di proprietà dell’uomo”. L’obiettivo del Comune di Borgia, evidenzia l’assessore alle Politiche sociali Irene Cristofaro, è quello di “sensibilizzare il più possibile, per coinvolgere soprattutto i giovani. La rete comincia proprio dalle scuole. E le donne devono essere certe che in noi hanno una mano affidabile”. La consigliera Silvia Lanatà ha posto l’accento sui diversi tipi di violenza a cui possono essere sottoposte le donne, soprattutto la più sottovalutata è la violenza economica, per non parlare della violenza verbale, è un reato e come tale deve essere trattato.
“Se in una occasione del genere, attraverso l’allestimento di un’opera lirica possiamo anche discutere di un tema così delicato non possiamo non valutare l’aspetto valoriale e dare il nostro contributo – ha detto ancora Chiara Giordano -. L’arte che può dare segno devastante di una negatività che viene sublimata dall’arte, e questa è una occasione per favorire il dialogo”.
L’associazione “Attivamente coinvolte” onlus dal 2008, grazie all’esperienza di un gruppo di operatrici specializzate sul fenomeno della violenza di genere, con professionalità acquisita nel corso di importanti esperienze. La presidente Stefania Figliuzzi pone l’accento sull’importanza di formare volontari e operatori ad aiutare le donne in difficoltà e vittime di violenza, ricordando l’inaugurazione del centro antiviolenza di Pizzo, realizzato grazie alle risorse ottenute dalla Regione Calabria. “Ci sono tanti tipi di violenza, tra le più pesanti in questo dato momento storico proprio quella economica che è la più determinante nella scelta della donna di denunciare – spiega l’avvocato Figliuzzi -. Prima di aiutare la donna vorremo prevedere, attraverso progetti sperimentali di educazione al rispetto, altrimenti non c’è il cambiamento” Spezzare la paura di ascoltare ma anche l’indifferenza che circonda chi vive queste situazioni drammatiche e “la formazione è fondamentale”. Secondo il vice presidente della III commissione, il consigliere regionale Baldo Esposito, quello della violenza di genere non è un fenomeno sporadico ma strutturale “se ci approcciamo in questo modo riusciamo anche ad aggredirlo, ma il fatto che sia strutturale necessita di una rete fitta di collaborazioni che abbiano come fine quello di sovvertire la cultura, innestare il rispetto e questo attraverso la formazione che prima di tutto passa dalle scuole. La rete è forte – dice ancora Espisito - se è costituita da competenze, altrimenti si indebolisce tutta la catena. La Calabria aveva avuto una certa lungimiranza: nel 2007,ha approvato una legge riconosceva che una violenza contro le donne è un crimine. Ma per stare al passo con i tempi, io Mirabello e l’allora collega Wanda Ferro abbiamo presentato una legge che richiamava quella normativa puntualizzando una serie di aspetti. La protezione e il sostegno passano solo dalla capacità economica di sostenere quelle leggi”, rilancia Esposito che rimarca come combattere la violenza non ha colore politico. A chiudere i lavori, l’assessore Angela Robbe. “Quando parliamo di donne che subiscono violenza parliamo di una parte debole della società, e nel caso della tutela dei deboli non si può pensare di farne una questione di colore politico. Le questioni del sociale – dice ancora - non possono essere di parte, confronto che porta beneficio alle donne. Quando si fanno le cose perbene non si puà prescindere da tre passaggi: programmazione, individuazione delle risorse, attuazione seria. Partendo dalla programmazione, l’attività che stiamo svolgendo mettendo in pratica il concetto di rete per garantire le donne c’è il tavolo tecnico che abbiamo cercato dì valorizzare, dove si confrontano le parti che hanno a che hanno le mani nel problema. In questo senso abbiamo lavorato e definito i parametri, abbiamo ancora bisogno di filtrare e che tutti i centri abbiano le stesse competenze e capacità. E questo vale per tutto il sociale, abbiamo anche il bisogno di codificare le risorse che non possono essere solo quelle delle leggi specifiche. C’è un grande lavoro che stiamo facendo, anche se non finisce sui giornali, che porta anche a mettere assieme sensibilità diverse: mettiamo insieme in una piattaforma condivisa, meglio raccontare come si evita di arrivare al femminicidio”. Ai relatori, il sindaco Sacco ha regalato la riproduzione di un’opera del maestro Giuseppe Rocca, presente all’incontro.
La serata, arricchita da stands di prodotti artigianali ed enogastronomici, per le vie del corso addobbato con tanti nastri rosa, è continuata con lo spettacolo del cabarettista di Made in Sud Gianni Marino, l’esibizione della cantante Maria Grazia Peruzzi e quindi l’attesissimo concerto di Sergio Silvestre che si è concesso generosamente ai fan.
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