di PAOLO CRISTOFARO
L'inchiesta della Procura di Catanzaro, coordinata da Vincenzo Capomolla, che questa mattina ha portato all'esecuzione di 22 misure cautelari nel Catanzarese, ha rivelato anche i dettagli inquietanti relativi a ben tre atti intimidatori che si sono consumati nel centro storico di Squillace, tra il 2018 e il 2019. Si tratta dell'incendio di alcuni autoveicoli, tre andati completamenti distrutti (a distanza di pochi giorni) e il quarto parzialmente danneggiato, di proprietà del giornalista Salvatore Taverniti, della Gazzetta del Sud.
LE AUTO INCENDIATE A POCHI GIORNI DI DISTANZA - Il primo episodio delittuoso si era consumato nella tarda serata del 29 novembre 2018. Nei pressi della chiesa di San Matteo, poco distante dal Municipio. Una Mercedes A180, di proprietà di un'avvocatessa del luogo, M.I., era stata distrutta dalle fiamme. L'incendio si era esteso a una vicina vettura, una Suzuki Jimmy di proprietà dello zio, M.L., ex dirigente scolastico in pensione. Pochi giorni dopo, il 1° dicembre 2018, in piazza Duomo, sempre nel centro storico, veniva bruciata un'altra autovettura, una Mercedes 204 X, in uso dello stesso M.L. Dalle carte dell'inchiesta emergerebbero presunte motivazioni di carattere privato - attualmente non oggetto d'indagine - quindi estranee alle dinamiche del sodalizio operante tra Squillace e Vallefiorita. L'informazione emerge perché, proprio da Vallefiorita, sono state chieste spiegazioni, ai soggetti squillacesi coinvolti nell'inchiesta, circa questi fatti che si stavano verificando a Squillace e che rischiavano di sfuggire di mano, probabilmente elevando troppo il livello di attenzione.
IL TENTATIVO DI INCENDIARE L'AUTO DI UN GIORNALISTA - Diversa invece la vicenda di un'altra auto, fortunatamente solo danneggiata durante un tentativo incendiario, verificatosi l'11 gennaio 2019, in zona Santi Apostoli, di proprietà del giornalista di Gazzetta del Sud, Salvatore Taverniti. L'imprenditore di Squillace Sandro Stilo, rispondendo a Gennaro Felicetta di Vallefiorita (entrambi coinvolti nell'inchiesta odierna) avrebbe riferito il nome del presunto autore dell'intimidazione al giornalista, un soggetto di Squillace, già coinvolto in un'altra inchiesta giudiziaria che anni fa ha toccato la città e il comprensorio, relativa al traffico di stupefacenti. Queste questioni - insieme ad altre - sono ancora al vaglio degli inquirenti.
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