NIdiL e CGIL Calabria esprimono la propria ferma contrarietà rispetto alla possibilità, emersa nelle
ultime ore, di procedere all’assunzione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS) con un monte ore
inferiore alle 18 settimanali.
Una scelta del genere andrebbe contro gli impegni presi a livello istituzionale, che avevano stabilito
come soglia minima proprio le 18 ore per garantire un reddito dignitoso e un minimo di tutela per chi
lavora. Era una base condivisa, più volte confermata, per rendere questo percorso serio e rispettoso.
Anche se non esiste una legge nazionale che impone il limite delle 18 ore, questo era stato indicato
chiaramente nell’emendamento approvato per i contratti a tempo determinato. Abbassare quella
soglia oggi vuol dire cambiare le regole in corsa e creare contratti che non garantiscono neanche lo
stesso reddito che i lavoratori percepiscono adesso con il sussidio.
E poi c’è il tema delle risorse: meno ore significa meno soldi anche da parte della Regione. Quindi
non si risolve nulla, anzi si peggiora la situazione. Così non si supera la precarietà, la si rende
permanente.
Il rischio concreto è che si vada in ordine sparso: ogni Comune decide come vuole, nascono
trattamenti diversi tra lavoratori e alla fine salta tutto l’impianto della misura costruita in questi mesi
anche con il contributo del sindacato.
Il problema è sempre lo stesso: mancano risorse sufficienti. Ma non si risolve tagliando ore e salari,
bensì chiedendo con forza che nella prossima legge di bilancio lo Stato metta i fondi necessari, come
ha già fatto in passato per altri lavoratori.
Dopo anni di lavoro gratuito o quasi, è inaccettabile pensare di stabilizzare queste persone con
contratti che li lasciano comunque in povertà.
Questa non è contrattazione. Questo non è lavoro dignitoso.
NIdiL e CGIL Calabria continueranno a battersi perché il percorso di stabilizzazione sia vero,
concreto e rispettoso. E perché le assunzioni si facciano su una base minima non negoziabile: 18 ore
settimanali, per dare un minimo di futuro a chi ha già dato tutto.
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