Niente parcheggi sotterranei ai giardini 'Nicholas Green', le proposte alternative di Riccio

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Eugenio Riccio
  28 settembre 2024 11:00

"Con due anni di anticipo avevo spiegato a coloro che proponevano un parcheggio sotterraneo nell’area di corso Mazzini compresa tra piazza Prefettura ed i giardini Nicolas Green che la loro idea era impraticabile. Non c’era bisogno né della maga Circe né di spendere soldi pubblici in indagini geognostiche. Bastava leggere qualche buon libro sulla città e conoscere le vicende storiche che l’hanno caratterizzata". Lo scrive in una nota io consigliere Eugenio Riccio.

 

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Scrive oggi la stampa locale che “Le indagini geognostiche condotte nei mesi scorsi sull’area hanno infatti evidenziato che sotto pavimentazioni e giardini giacciono alcune vestigia della Catanzaro di un tempo. Impossibile realizzare scavi e costruire manufatti e rampe. Stando a quanto emerso finora, sotto i giardini sarebbero stati individuati, attraverso le “ecografie” del terreno, le fondamenta di Palazzo Serravalle e anche un reticolo di tunnel che dovrebbe far parte del sistema di gallerie che un tempo collegava parte del centro storico cittadino; si tratterebbe della prosecuzione delle gallerie recuperate negli anni scorsi al San Giovanni. Più in basso sarebbero state rilevate anche altre tracce, segno probabile di insediamenti risalenti nel tempo, lentamente ricoperti e inghiottiti nei secoli da nuove costruzioni”.

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Due anni fa spiegavo a tanti soloni e professionisti che “è un azzardo parlare di un parcheggio sotterraneo a Piazza Prefettura e di un sistema di tunnel pedonali per collegare l’area del Musofalo con corso Mazzini. Idee ottime ma non realizzabili a Catanzaro, per un semplice motivo, tutto il centro storico cittadino è percorso da una serie di antiche gallerie sotterranee su più livelli. E difficilmente la Soprintendenza darebbe il nulla osta per distruggere la Catanzaro sotterranea. Le gallerie sotto il San Giovanni e quelle di Villa Margherita sono un piccola parte di un complesso e intricato sistema ipogeo che collegava tutta la Catanzaro medievale. Piuttosto che parlare di parcheggi sotterranei a piazza Prefettura e tunnel pedonali da e per il Musofalo bisognerebbe mappare e recuperare la Catanzaro sotterranea”.

Dopo un anno d’indagini e soldi spesi, la Soprintendenza ha dato la risposta che avevo anticipato due anni prima. Quindi, invece di pensare ad un parcheggio sotterraneo, il cui finanziamento ora rischia di andar perso, sarebbe meglio pensare ad altri progetti. A tal proposito, due anni fa, mi ero permesso di suggerire una serie di infrastrutture utili a dare parcheggi e a pedonalizzare il centro storico. Occorre puntare a realizzare l’ormai decantato parcheggio multipiano al centro della rotatoria del Musofalo collegandolo con un sistema di passerelle automatizzate o ascensori inclinati che arrivino fino a piazza Matteotti ed un parcheggio multipiano sotto Bellavista che riprenda, però, l’architettura esterna della balconata (ossia quella serie di archi di cemento armato che ormai la contraddistingue da diversi decenni). Quest’ultimo potrebbe ulteriormente rendere attrattiva tutta l’area in quanto allargando la passeggiata diventerebbe una vera e propria piazza sospesa tra il centro storico e il Golfo di Squillace. E ancora, si potrebbe ripensare il parcheggio multipiano del Politeama. La struttura automatizzata esistente è inutilizzabile, occorre, quindi, ricostruirlo con delle rampe di accesso, e sfruttare anche l’area prospiciente occupata da un parcheggio privato con la realizzazione di un altro parcheggio multipiano. Entrambi collegati con il centro storico da ascensori. Ma non solo, si potrebbe rispolverare il vecchio progetto delle scale mobili che avrebbero dovuto collegare la zona nord della città con l’area di via Indipendenza. In quest’ottica era anche prevista una fermata ferroviaria della futura metropolitana nei pressi del Parco della Biodiversità (visto che il tracciato lambisce proprio l’area verde) al servizio degli ospedali Pugliese Ciaccio e di tutta la zona nord di Catanzaro. Ed infine realizzare il terminal bus multipiano che era stato pensato dalle Ferrovie della Calabria nell’area della stazione di via Crispi. Idee e progetti ce ne sono, purtroppo, in questi anni sono mancate le capacità di realizzarli.

 

Rimane da chiedersi cosa fare ora al posto dei giardini “Nicholas Green”. Sarebbe bellissimo realizzare una grande piazza che, assieme al rifacimento delle facciate del Banco di Napoli e della Banca d’Italia, possa armonizzarsi con il resto dei palazzi circostanti e della basilica dell’Immacolata. Un splendida piazza incastonata in una grande area pedonale servita a sua volta dai parcheggi esterni che ho sopra esposto.

 

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