Nino Accorinti (Cisl Medici Calabria) sul centro Covid-19 a Catanzaro: "Programmare o fronteggiare l’emergenza?"

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images Nino Accorinti (Cisl Medici Calabria) sul centro Covid-19 a Catanzaro: "Programmare o fronteggiare l’emergenza?"
Nino Accorinti (Cisl medici)
  04 maggio 2020 10:59

 "L’emergenza Covid ha determinato nelle strutture ospedaliere una riorganizzazione delle attività con incremento dei posti letto dedicati a questi malati di cui una quota rilevante necessita di assistenza in area ad alta intensità di cure con il supporto della ventilazione per lunghi periodi". E' quanto si legge in una nota stampa della Cisl Medici Calabria, tramite il segetario Regionale Nino Accorinti. 

 "E’ evidente che - prosegue la nota -  in questo frangente in Calabria gli Ospedali più attrezzati che sono stati utilizzati non potevano che essere gli HUB. Nell’Area centrale della Calabria sono stati il “Pugliese Ciaccio” e l’Azienda “Mater Domini” a Germaneto con l’aumento dei posti letto di terapia intensiva, mentre per gli altri ricoveri sono stati utilizzati la palazzina delle Malattie Infettive al Pugliese e il Padiglione A a Germaneto con il bene placito del Rettore, come hanno riportato gli organi di stampa e le televisioni".

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"In tutti e due le strutture - si legge ancora - dovevano essere individuati percorsi clinico-assistenziali separati dei pazienti affetti da Covid-19 e pazienti non Covid. Sul punto, la CISL aveva già espresso a suo tempo molteplici ed inascoltate perplessità sulla promiscuità venutesi a creare e sulla correttezza dell’organizzazione messa in atto dalla Direzione di Presidio dell’AOU Mater Domini. In questi giorni, invece, si è sviluppato un dibattito su dove collocare un Ospedale regionale Covid o meglio ancora un centro regionale di malattie infettive che dovrebbe essere utilizzato anche in futuro per eventuali nuove epidemie, insomma come evocato da alcuni un piccolo “Spallanzani”. Il Rettore dell’Università e tanti altri indicano quale possibile polo l’ex Villa Bianca, sita nel quartiere “Mater Domini”. La struttura, di proprietà dell’Azienda e non dell’Università, è stata sede delle attività di ricovero ma poi abbandonata da circa 14 anni, mentre adesso si trovano allocate diverse U.O. e dei servizi ambulatoriali che erogano prestazioni specialistiche".

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"Altri ancora indicano l’area del “Pugliese Ciaccio” dove realizzare il Centro regionale di Malattie Infettive. A questo punto si dovrebbe riflettere su diversi aspetti e tenere presente gli obiettivi che si vogliono raggiungere, considerando la creazione di un centro Covid-19 regionale e l’integrazione dell’Azienda “Pugliese Ciaccio” e dell’Azienda “Mater Domini”, la cui legge è stata approvata dal Consiglio regionale proprio in questi giorni. Se l’obiettivo è a breve termine occorre individuare una struttura già efficiente con le necessarie caratteristiche per ospitare i malati Covid nei prossimi mesi, considerando le attuali condizioni strutturali dell’ex Villa Bianca, priva peraltro della rianimazione e della radiologia".

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"L’adeguamento e ristrutturazione con messa a norma, - prosegue - dalla centrale dei gas medicali agli ascensori ed altro, richiederebbe del tempo, considerando che le attività sono legate oltre alle malattie infettive anche all’assistenza respiratoria ed alla terapia intensiva. I reparti devono essere assolutamente forniti di impianto di erogazione di ossigeno, aria compressa e di altre peculiarità, come segnalate dal Ministero della Salute. Se l’obiettivo è invece a medio-lungo termine con la creazione di un centro regionale di malattie infettive o Covid regionale esclusivamente dedicato anche per altre future epidemie è necessaria una seria programmazione dei posti letto, delle discipline necessarie e l’individuazione della sede più idonea nel quadro anche della futura integrazione".

"Quindi, occorre una ponderata valutazione. E’ indicata l’individuazione dell’ex Villa Bianca ristrutturata o di un’altra struttura separata costruita a Germaneto? O è ragionevole implementare nell’area del “Pugliese Ciaccio” la palazzina delle malattie infettive, già costruita per l’epidemia di HIV, in vicinanza della “casa madre” e che presenta tutte le caratteristiche richieste per la cura del COVID, con la creazione di un centro di eccellenza? La CISL Medici ritiene che debbano essere individuate specifiche strategie organizzative e gestionali che tengano conto soprattutto dei bisogni di salute dei cittadini ma anche delle migliori condizioni di sicurezza del personale sanitario. Per tale motivo - conclude - chiediamo alla Struttura Commissariale ed alla Regione, prima di ogni decisione, un confronto sulla materia che implica anche e soprattutto un rilancio della medicina territoriale, in quanto ogni emergenza non si può risolvere unicamente con l’ospedale".  

 

 

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